Agricoltura

Viticoltura: la biodiversità del suolo, un valore da conoscere meglio e da far conoscere di più

Conoscere meglio il livello di biodiversità del suolo può essere un fattore importante, utile anche per comunicare la qualità e l’origine delle nostre produzioni d’eccellenza. Il progetto BEST – Biofertilità dei suoli nel vigneto (Biodiversity in vinEyard agro-ecoSysTems), condotto da ricercatori dell’Università degli Studi di Milano (UniMI), Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali e da esperti di Corteva Italia, utilizza un nuovo approccio e nuove tecniche innovative per individuare le correlazioni tra biodiversità, parametri chimico-fisici dei suoli e pratiche agronomiche.

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Rubare i geni dei vicini per crescere meglio, alcune piante lo fanno

Le colture erbacee prendono in prestito dei geni dai loro vicini per crescere più grandi, più alte e più forti. Sfruttare questo processo contribuirebbe a migliorare la produttività delle colture rendendole più resistenti ai cambiamenti climatici. Una ricerca, condotta dall’Università di Sheffield, indaga su questo fenomeno che potrebbe aprire nuove prospettive per il futuro della nostra alimentazione.

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Quando la biodiversità è protetta dagli agricoltori locali

“La genomica con approcci partecipativi che coinvolgano gli agricoltori tradizionali è la chiave per un’agricoltura più sostenibile. L’agricoltura è fatta anche di cultura.” Questa l’opinione del genetista dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore di Sant’Anna Matteo dell’Acqua che sta conducendo studi sull’agrobiodiversità.

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Dai sottoprodotti della soia nascono nuovi materiali sostenibili. I risultati di un progetto finlandese

Quattro aziende finlandesi hanno sviluppato un processo innovativo per produrre bioplastica compostabile da flussi secondari di produzione di alimenti e mangimi. L’impianto verrà costruito a Uusikaupunki, in Finlandia e qui verrà avviata la produzione di bioplastica su scala industriale.

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Bioeconomia. Le potenzialità sostenibili dei terreni incolti

Introdurre colture industriali su terreni incolti e abbandonati consente di recuperare risorse preziose per realizzare prodotti “bio based” e produrre bioenergia ma favorisce anche la biodiversità e aumenta i redditi degli agricoltori. Un percorso virtuoso perfettamente sostenibile quello messo a punto dal progetto europeo Magic. Marginal lands for Growing Industrial Crops.

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Gli insetti, sempre più motori di economia circolare e sostenibilità

Utilizzare le proteine che provengono dagli insetti per preparare prodotti per l’alimentazione degli animali è un’opportunità unica. Serve a ridurre in modo importante le emissioni di CO2, a sfruttare le potenzialità dell’economia circolare e, nel caso dell’acquacoltura, evita l’esaurimento degli stock ittici nei nostri oceani. Ma c’è anche chi è riuscito a realizzare un fertilizzante naturale ideale per l’agricoltura biologica.

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Sara: la microbiologia è il motore della sostenibilità in agricoltura

“L’obiettivo poi è che l’utilizzo delle biotecnologie diventi una pratica sostenibile da tutti i punti di vista: dobbiamo arrivare a produrre soluzioni davvero efficienti a costi accessibili. Ma una cosa è certa: le potenzialità dei microrganismi sono infinite e sono sicuramente la strada più efficace per ristabilire equilibri e ridare vigore e produttività a ecosistemi debilitati o pesantemente compromessi.” Questa l’opinione di Sara Borin professore del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’Università Statale di Milano che si occupa di microbiologie e biotecnologie microbiche in campo agrario e ambientale.

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