La transizione verso sistemi alimentari più sostenibili è una priorità sempre più urgente e condivisa e secondo l’EIT Food le leve per accelerare il processo saranno cinque: un nuovo livello di consapevolezza da parte dei decision maker, l’affermazione delle proteine alternative, la capacità di proporre soluzioni alimentari mirate e localizzate, un maggiore utilizzo di tecnologie per gestire in maniera ottimizzata, sicura e tracciata processi e risorse, e dulcis in fundo, il passaggio dalla lotta agli sprechi a una vera economia circolare.
Idee di innovazione
Acqua, due nuovi percorsi sostenibili per eliminare il piombo e gli indistruttibili PFAS
Ricercatori del Center for Bits and Atoms (CBA) del MIT hanno scoperto che il lievito inattivo può diventare una soluzione, economica e semplice, per rimuovere la presenza del piombo dalle forniture di acqua potabile: i lieviti scartati da un singolo birrificio di Boston sarebbero sufficienti per trattare l’intero approvvigionamento idrico della città e contemporaneamente eliminerebbero il problema dello smaltimento di quello stesso flusso di rifiuti. In Australia invece uno studio ha evidenziato che alcune piante autoctone sono in grado di eliminare in modo efficace gran parte dei PFAS presenti nelle acque.
Piante, nuove prospettive sul fronte delle biotecnologie
Gli scienziati dell’Università del Maryland College of Agriculture and Natural Resources, hanno sviluppato CRISPR-Combo, un metodo per modificare contemporaneamente più geni e l’espressione genica nelle piante. Questo nuovo strumento, secondo i ricercatori, ha molte potenzialità e può consentire di dar vita a molteplici combinazioni di ingegneria genetica in grado di rendere le colture più resistenti e più produttive.
Microalghe, il progetto ROBA punta sull’ottimizzazione dei processi
L’allevamento di alghe su larga scala comporta ancora una serie di problemi tecnici che ne ostacolano applicazioni diffuse. Il progetto finlandese ROBA – Robust Algae Systems – utilizza tecniche di modellazione, ingegneria dei bioprocessi, tecnologie di machine learning e biologia sintetica per superare gli attuali colli di bottiglia.
Occhi e tecnologie puntati per scoprire i segreti delle radici
Le piante come controllano la crescita delle radici? Un team di scienziati è riuscito a far luce su questo fenomeno e, grazie l’impiego di tecnologie avanzate, ha individuato un ormone vegetale, chiamato citochinina che svolge un ruolo chiave, impedendo la crescita delle cellule radicali.
Proteine alternative, con la biostampa a 3D la bistecca è perfetta!
Tessuti e tagli muscolari che siano il più possibile simili – in termini di gusto, odore e consistenza – a quelli delle carni tradizionali? Shulamit Levenberg, luminare di ingegneria biomedica e dei tessuti, e un team di ricercatori del Technion ce l’hanno fatta grazie allo sviluppo di una metodologia innovativa.
Fertilizzanti e fosforo, un enzima pronto a fare la differenza
Uno studio dell’Institute for Sustainable Food dell’Università di Sheffield ha individuato un enzima in grado di rilasciare il fosforo dalle sue forme organiche. Le potenzialità? Ridurre il consumo di fosforo inorganico non rinnovabile, le cui forniture limitate sono una minaccia per la sicurezza alimentare ma anche per la biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici.
Banche dati genetiche, alla ricerca della biodiversità per far fronte ai cambiamenti climatici
Migliorare la resilienza della produzione alimentare puntando sul grande patrimonio di materiale genetico presente nelle banche dati del seme CGIAR. È questo l’obiettivo del progetto Mining useful alleles for climate change adaptation from CGIAR genebanks.
Alla ricerca di fertilizzanti sostenibili
Nuove tecniche e nuovi processi, ma anche l’impiego di nuove fonti come i sottoprodotti dell’industria e le alghe. I nuovi paradigmi di alcune aziende europee impegnate a produrre fertilizzanti sostenibili.
Piante e fotosintesi, nasce un nuovo istituto di Ricerca dedicato
La popolazione aumenterà e le terre coltivabili si ridurranno per i cambiamenti climatici, ma se le piante potessero assorbire il doppio della quantità di luce cambierebbero i paradigmi della produzione alimentare, Questa la sfida del nuovo Institute for Advanced Studies for Photosynthetic Efficiency (IASPE) che nasce con la partecipazione dell’Università di Wageningen.