Un team di ricercatori sotto la guida di Mona Bachmann del Max Planck Institute, dopo uno studio condotto in Costa d’Avorio, fa chiarezza sulle dinamiche del processo relativo al commercio di animali selvatici con le valutazioni di tutti gli attori coinvolti: cacciatori, commercianti e consumatori. Ma le specie sono davvero tante e molto diverse, sia in termini di conservazione sia in termini di possibilità di trasmettere malattie, per questo, secondo gli scienziati, servono interventi mirati e diversificati.
Percorsi di sostenibilità
Nuove scoperte sul misterioso mondo dei coralli
I ricercatori della Technion e dell’Università di Tel Aviv hanno scoperto che esiste un vero e proprio modello in base al quale i coralli muovono i tentacoli rispetto al flusso d’acqua circostante. Un modello che serve a ottimizzare l’utilizzo dell’ossigeno e a favorire il recupero di sostanze nutritive.
Olga, la ventata di energia di un marziano
Dal 2010 alla guida del Consorzio Vini Valpolicella, Olga Bussinello è una fucina di idee, programmi e innovazioni che hanno un unico obiettivo: valorizzare e tutelare le capacità di 2300 aziende che rappresentano l’intera filiera di questi vini famosi in tutto il mondo. Una strategia che si realizza anche grazie a tante partnership e che ha comunque dei punti fermi: ogni scelta deve essere sostenibile, anche dal punto di vista economico; deve essere semplice e aiutare a semplificare; deve avere obiettivi chiari e condivisi.
Individuate nuove, magiche complicità tra piante e funghi
“Il fatto che gli alberi condividano la loro ricchezza tra le specie suggerisce che si ci sia sorta di gestione segreta e nascosta e che questa gestione sia guidata dai funghi”, ha affermato Klein. “I funghi devono proteggere le proprie fonti di carbonio; è nel loro interesse garantire che tutti gli alberi all’interno della rete siano sani e forti”. I nuovi studi di due ricercatori dell’Istituto Weizmann svelano nuove relazioni tra piante e funghi e mettono in luce nuove dinamiche nel trasferimento del carbonio nelle foreste.
Dall’Università di Zurigo una nuova metodologia per valutare la biodiversità degli ecosistemi fluviali
Combinando il DNA ambientale con modelli idrologici, un gruppo di ricercatori dell’Università di Zurigo e dell’ l’Istituto federale svizzero di scienze e tecnologie acquatiche (Eawag) ha messo a punto una nuova metodologia per valutare il livello di biodiversità dell’ecosistema del fiume Thur e per identificare le aree che richiedono interventi. Una metodologia applicabile in differenti contesti e geografie.
Agricoltura di precisione e sostanze chimiche, Greeneye Technology scende in campo con l’intelligenza artificiale
Sensori, dati e intelligenza artificiale per ridurre l’uso di sostanze chimiche con vantaggi per gli agricoltori e per l’ambiente.
Superfood, confini labili tra scienza e marketing
L’attenzione alla salute è sempre più un criterio decisivo per la scelta dei prodotti alimentari e siamo anche disposti a pagare qualcosa in più per assicurarci il benessere, ma cosa sappiamo davvero dei tanti superfood di cui ci decantano le virtù? Le riflessioni dell’autorevole Università della California, Davis.
Piante e infezioni, svelate alcune dinamiche
Nelle piante, l’analisi del flusso di informazioni genetiche dei batteri patogeni durante l’infezione può aiutare a identificare le tattiche utilizzate dai batteri per stabilizzare l’infezione e le strategie di difesa. Questo approccio suggerirebbe interventi per ottimizzare il breeding delle colture. Uno studio del Max Planck Plant Breeding.
“Latte”, nuove conoscenze e nuove soluzioni dal National Food Institute, Technical University of Denmark
Due scoperte di ricercatori della National Food Institute, Technical University of Denmark (DTU) potrebbero rivoluzionare il settore lattiero caseario e l’industria alimentare. Con prospettive importanti: più salute per gli esseri umani e più sostenibilità.
Agricoltura e irrigazione, modelli matematici per scelte davvero sostenibili
Secondo uno studio condotto dalla Swedish University of Agricultural Sciences e dall’Università di Uppsala gli agricoltori dovrebbero investire e capitalizzare nella creazione di stagni all’interno delle loro aziende perché rappresenta una soluzione davvero sostenibile per l’irrigazione, soprattutto in una logica strategica e a lungo termine. Un investimento che oggi è ancora praticabile ma che un domani potrebbe essere difficile perché il loro reddito potrebbe ridursi proprio a causa dei cambiamenti climatici.