Percorsi di sostenibilità

Idee di economia circolare, a partire dagli scarti dei cereali

Dopo il Master in Tecnologia delle bevande alla Hochschule Geisenheim University, Maximiliam Grimm con due soci fonda la sua startup “Good Crop”, vogliono creare bevande veramente sane e sostenibili. Un’intuizione che, grazie a collaborazioni preziose, è diventata una nuova linea di prodotti molto apprezzata perché piace, fa bene alla salute, rispetta l’ambiente.

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Le piante imparano la lingua dei nemici per difendersi

“Le piante non sono esseri passivi, sono protagoniste attive in un dialogo interattivo con l’ambiente circostante”. Questa una frase emblematica del professor Frank Schroeder, professore alla Cornell University ,che ha guidato uno studio sulle interazioni tra le piante e i nematodi, i piccoli parassiti che minacciano la vita delle piante infestandone le radici.

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Il modello di economia circolare di Fooditive

Con un processo di fermentazione da mele e pere di terza scelta Fooditive produce un dolcificante naturale, privo di calorie, ma con altri sottoprodotti agricoli è riuscita a realizzare anche conservanti, addensanti ed emulsionanti per la preparazione di alimenti.

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I funghi, non attori secondari ma protagonisti sulla scena dei cambiamenti climatici

I funghi hanno un ruolo decisivo per gli ecosistemi perché possono rilasciare carbonio nell’atmosfera sotto forma di anidride carbonica o possono trattenerlo nel suolo. I dati raccolti sui loro comportamenti possono rappresentare un tassello importante dei modelli previsionali sviluppati per prevenire o arginare gli effetti del riscaldamento globale.

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Insieme per tutelare la salute del suolo, l’esperienza della cooperativa pugliese O.P. Orofruit

Lavorare per ottenere uva da tavola di qualità e tutelare la salute del suolo, un presupposto indispensabile per garantire l’eccellenza dei prodotti. Questa la strategia della cooperativa pugliese O.P Orofruit che ha puntato sulla riduzione dell’uso dei fertilizzanti e di altri input chimici e sull’adozione di pratiche sostenibili.

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Strano ma vero, bombi e api vivono meglio in città

Uno studio di un gruppo di ricercatori tedeschi ha raccolto nuovi dati ed evidenze sugli effetti negativi dello sviluppo delle aree urbane sulla vita degli insetti. Ma nelle città, la presenza di parchi e giardini, e dunque di tanti fiori, e l’impiego ridotto di pesticidi favoriscono il benessere di alcune specie come i bombi e le api, con vantaggi per l’impollinazione delle piante.

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Ilaria e i segreti della vita delle piante

Le piante hanno un fascino speciale, non tutti sanno guardarle, leggere le loro sofferenze e i loro disagi, capire le loro a volte geniali reazioni agli stress ambientali. Per Ilaria Petrot, professore ordinario del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (C3A), invece, loro non hanno segreti. Ilaria sta studiando da tempo l’impiego di probiotici e prebiotici per migliorarne la loro crescita e prevenire le malattie.

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National Food Institute: dal siero del latte uno zucchero più dolce e più sano

Il siero è un sottoprodotto prezioso che andrebbe maggiormente valorizzato. I ricercatori del National Food Institute, Technical University of Denmark, con l’impiego di una tecnologia brevettata partendo dal lattosio del siero del latte sono riusciti a produrre uno sciroppo dolce come lo zucchero ma meno calorico e con un più basso indice glicemico.

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Agricoltura di precisione, quando è il modello a fare la differenza

Sensori sulle piante per capire il loro stato di salute e curarle in modo ottimale, prevenendone le malattie. Tutti i dati raccolti concorrono ad avere una visione puntuale sull’andamento delle colture ma ci sono anche modelli previsionali personalizzati per tipologie diverse di coltivazioni. Questa la proposta di Primoprincipio che anche per il suo business ha scelto un modello personalizzato.

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Conoscere i livelli di nitrati nel suolo in tempo reale, una soluzione della Ben Gurion University Technologies

È stata realizzata una tecnologia innovativa che consente di monitorare in tempo reale i livelli di nitrati nel suolo. Inutile dirlo, sarebbe davvero auspicabile la diffusione di uno strumento di questo tipo: consentirebbe di gestire in modo più oculato le colture e i territori, con vantaggi inequivocabili per la sostenibilità dell’ambiente e per la qualità del nostro cibo.

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