Arla Foods e la sostenibilità: pronti nuovi contenitori per il trasporto del latte e si intensificano gli impegni in Nigeria

Diventare neutrale entro il 2050 per una cooperativa che lavora nel settore lattiero-caseario è un obiettivo non da poco, ma Arla è determinata a raggiungerlo. E per fare un ulteriore passo avanti ha fatto una scelta: dal prossimo anno le sue casse che trasportano milioni di litri di latte fresco ai consumatori danesi saranno di plastica riciclata al 100%.

Le 300.000 nuove casse più green che arriveranno nei negozi in realtà saranno nere perché la plastica utilizzata viene riciclata dall’industria automobilistica.

Questa novità porterà a una riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 30%. Solo nel primo anno, verranno risparmiati 250.000 chili di CO2.

Attualmente vengono impiegate più di 2 milioni di casse per il trasporto del latte Arla in Danimarca, ma da tempo la cooperativa è impegnata a gestirle in modo sostenibile. Le casse rotte vengono raccolte e riutilizzate e ogni anno viene organizzato un evento nazionale per recuperare i contenitori che sono stati smarriti. L’anno scorso ne sono state ritrovati e riutilizzati 100.000.

Ma Arla è protagonista di un altro importante progetto in tema di sostenibilità. Ha siglato un nuovo accordo di partnership in Nigeria per contribuire allo sviluppo dell’industria lattiero-casearia locale. Il progetto cambierà la vita a 1.000 piccoli allevatori.

Il nuovo memorandum d’intesa coinvolge lo stato di Kaduna e il governo nigeriano, che renderanno disponibili terreni agricoli, con accesso all’acqua e all’energia, agli allevatori locali, mentre Arla provvederà ad acquistare, raccogliere, trasformare e portare nel mercato il loro latte.

La popolazione nigeriana è in forte crescita e l’industria lattiero-casearia locale attualmente è in grado di fornire meno del 10% dei prodotti richiesti, un divario destinato ad aumentare, per questo lo stato si sta impegnando con l’obiettivo di assicurare a tutti un’alimentazione sana a prezzi accessibili.

Gli allevatori locali, invece di spostarsi continuamente alla ricerca di aree di pascolo e di acqua, potranno occupare i terreni in modo stabile e avere l’opportunità di far crescere le loro piccole imprese grazie alla creazione delle infrastrutture necessarie: saranno costruite nuove strade e saranno erogate l’elettricità e l’acqua necessarie per la produzione e la lavorazione del latte.

Il progetto sarà finanziato principalmente da prestiti erogati dalla Banca centrale della Nigeria e garantiti dallo stato locale. Come partner commerciale, Arla investirà nella creazione di centri di raccolta e di trasformazione del latte.

La presenza di Arla in Nigeria non è una novità, già dal 2016 la cooperativa partecipa all’iniziativa “Milky Way Partnership Nigeria”, sostenuta dal Danida, Danish International Development Agency del Ministero degli affari esteri della Danimarca.

Il progetto quinquennale coinvolge lo stato di Kaduna Sate e il governo nigeriano, la Ong Care, il Danish Agricolture and Food Council, le organizzazioni locali Milcopal e Coret. L’obiettivo è sviluppare una catena del valore lattiero-casearia sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico e il modello di business adottato, scalabile, sta dando ottimi risultati: ha contribuito all’aumento del reddito del settore e ha creato nuove opportunità di lavoro per la popolazione.  

Secondo Arla, il caso della cooperativa lattiero-casearia Amana, nella periferia di Kaduna, è esemplare. Prima le vacche bevevano dagli stagni, ora hanno acqua dolce e pulita e sono ben nutrite. Il latte veniva raccolto a mano con ciotole e secchi e se non veniva consumato subito al massimo riusciva ad arrivare nel mercato della città più vicina. Ora gli allevatori hanno accesso costante all’acqua e hanno una sala di mungitura per garantire che il latte si raffreddi immediatamente dopo la mungitura e mantenga la qualità necessaria per poter essere trasportato e commercializzato in sicurezza.

Alessandra Apicella

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