La sostenibilità è un tema cruciale e di grande attualità. Interessa i consumatori, ma anche i rivenditori, i ristoratori e i grossisti che devono poi promuovere i prodotti. E la gamma dei prodotti è sempre più vasta e diversificata.
Ma esistono criteri di valutazione univoci, validi per tutte le categorie di prodotto?
The Sustainability Consortium (TSC) ha provato a dare una risposta a questa domanda.
Questo consorzio è un’organizzazione globale senza scopo di lucro in cui collaborano circa 100 imprese. Tra i partecipanti ci sono grandi multinazionali che rappresentano un po’ tutti gli attori della catena del Food come Bayer, BASF, Unilever, PepsiCo, Marks & Spencer e Walmart, ma ci sono anche ONG come World Wildlife Fund e World Resource Institute. Il coordinamento è a cura di tre istituti di ricerca: Arizona State University, University of Arkansas e Wageningen University & Research. Le attività europee sono coordinate da Wageningen Economic Research.
Il Consorzio ha sviluppato un sistema di monitoraggio armonizzato a livello globale per misurare la sostenibilità dei beni di consumo. Fornisce alle aziende uno strumento per verificare il livello di sostenibilità in modo coerente, completo e continuo lungo tutta la catena. Lo strumento è utilizzato da oltre 2500 aziende in tutto il mondo.
Negli ultimi tre anni, in particolare Wageningen Economic Research ha contribuito alla messa a punto della metodologia in Olanda lavorando per il progetto relativo ai prodotti agricoli, “Continuous Improvement of Sustainability of all agro products” (CIS Agro).
Strumenti e indicatori
Il lavoro è partito dalla messa a punto dei questionari che sono stati personalizzati per 113 diverse categorie di prodotti. Ogni questionario comprende un massimo di 15 indicatori, come le emissioni di gas serra, e si concentra sugli hotspot, i cosiddetti colli di bottiglia. In tutto il mondo, le aziende che hanno partecipato al progetto hanno inviato lo stesso questionario ai loro fornitori, che in tal modo hanno potuto fornire risposte alle domande più frequenti dei loro acquirenti.
I questionari fanno parte dei kit di strumenti messi a disposizione delle aziende, che comprendono anche istruzioni, informazioni di base, casi e suggerimenti concreti per aumentare i propri livelli di sostenibilità. Tutte indicazioni che si basano su evidenze scientifiche. L’insieme del materiale è stato visionato e approvato da un ampio gruppo di stakeholder.
Per realizzare la documentazione e gli strumenti adeguati del progetto Agro, Wageningen Economic Research ha collaborato con un ampio gruppo di imprese coinvolte nelle catene di fornitura del cibo dei Paesi Bassi. Imprese come Superunie, Aldi Nederland, Sligro Food Group e Albron hanno chiesto a 56 fornitori di rispondere al questionario su 15 diverse categorie di prodotti. Il progetto ha riscosso molto interesse e alla fine ha coinvolto oltre la metà del totale dei responsabili dei beni di consumo del Paese e tutte le principali categorie di prodotti.
I nuovi strumenti si sono dimostrati preziosi sia per aumentare la sensibilità sulle tematiche della sostenibilità sia per far crescere l’impegno di tutti gli operatori coinvolti. Sono stati messe a fuoco anche tutte le implicazioni specifiche dei diversi prodotti e questo ha contribuito a raccogliere informazioni particolarmente interessanti, in linea con le richieste e le aspettative dei consumatori. Un esercizio che ha portato anche ad allineare in modo più coerente le informazioni possedute all’interno delle organizzazioni con le informazioni comunicate al mercato.
Grazie a questo progetto le imprese hanno preso coscienza dei loro punti di forza e dei loro limiti e molte di loro hanno adottato misure per superare le criticità: dall’impiego di mezzi a basso consumo energetico alla riduzione del volume degli imballaggi, fino alla decisione di definire una vera e propria strategia in tema di sostenibilità.
Wageningen Economic Research ora è impegnata a definire parametri e strumenti adeguati per rendere più sostenibili altre categorie alimentari e lancia anche un invito: è pronta a collaborare con chiunque abbia a cuore il tema della sostenibilità.
Questo progetto è supportato dai finanziamenti del governo olandese e da privati come Food Preservation Alliance – che coinvolge diverse organizzazioni olandesi della catena del Food come LTO, FNLI, KHN, Veneca, CBL and Nevedi – Superunie, Aldi Nederland, Sligro Food Group, Groenten Fruit Huis, Flora Holland, Benefits of Nature, Albron, Elanco, PRé Consultants, Unilever and Grodan.
Progetto molto interessante, quali organizzazioni italiane hanno aderito ?