La parola biodiversità non è ancora chiara a tutti, ma i rischi che stiamo facendo correre al nostro pianeta sono ben noti.
E Eurobarometer a fine 2018 ha fatto un’indagine nei 28 Stati membri dell’UE intervistando più di 27.000 persone di diversi gruppi sociali e demografici.
Il sondaggio ha evidenziato che:
- la familiarità con il termine “biodiversità” è aumentata, oltre il 70% degli europei che dice di averne sentito parlare;
- le maggiori minacce percepite sono l’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua, i disastri provocati dall’uomo e il cambiamento climatico;
- l’agricoltura intensiva, la silvicoltura intensiva e la pesca eccessiva sono sempre più, ma non ancora pienamente, riconosciuti come le principali minacce alla biodiversità.
La stragrande maggioranza dei cittadini ritiene che abbiamo la responsabilità di occuparci della natura (96%) e che questo è un fattore essenziale per affrontare il cambiamento climatico (95%). Vi è stato anche un netto aumento di coloro che concordano sul fatto che la biodiversità è indispensabile per la produzione di cibo, carburante e medicinali (91%), e che ritengono che la biodiversità e la natura siano importanti per lo sviluppo economico a lungo termine (92 %).
Secondo gli intervistati, le aree dedicate alla protezione della natura sono fondamentali per proteggere gli animali e le piante in via di estinzione (71%), prevenire la distruzione di preziose aree naturali terrestri e marine (68%) e salvaguardare il ruolo della natura nella fornitura di cibo, aria pulita e acqua (67%).
Dal sondaggio emergeva anche l’esigenza di un ruolo decisivo da parte dell’Unione Europea per tutelare e ripristinare gli equilibri e della biodiversità e informare meglio le persone.
E anche con questo obiettivo l’Unione Europea ha creato un apposito portale che favorisce l’accesso e la condivisione delle informazioni esistenti sulla biodiversità. Oltre alle politiche e alle regolamentazioni per la conservazione della natura, il sito contiene molto materiale sullo stato dell’ambiente e degli ecosistemi dell’UE, sulle minacce cui sono esposti e sulle ricerche in corso, oltre alle informazioni sullo stato della biodiversità di ogni stato membro.
E in Italia?
Secondo l’ISPRA, l’Istitituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’Italia è tra i Paesi europei più ricchi di biodiversità. La varietà geografica e climatica del nostro territorio fa sì che ci siano molti diversi habitat e differenti specie.
L’Italia è il Paese europeo che in assoluto presenta il più alto numero di specie; in particolare, ospita circa la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali attualmente presenti in Europa. Alcuni gruppi, come alcune famiglie di invertebrati, sono presenti in misura doppia o tripla, se non ancora maggiore, rispetto ad altri Paesi europei.
Per quanto riguarda la biodiversità animale, si stima che in Italia vi siano 58.000 specie (il più alto numero in Europa), con la presenza di tante specie endemiche. Il 98% di questo totale è costituito da invertebrati (55.000 specie), protozoi (1.812 specie) e vertebrati (1.258 specie). Si hanno oltre 46.000 specie di Artropodi, di cui fa parte anche la classe degli Insetti.
In Italia, secondo Ispra, ci sono più di 9.000 specie di fauna marina e, data la posizione geografica, è probabile che esse rappresentino la gran parte delle specie del Mediterraneo.
Passando alla biodiversità del mondo vegetale, la flora italiana comprende quasi 7.000 specie, di cui il 16% sono specie endemiche. A livello quantitativo, il maggior numero di specie si trova nelle regioni caratterizzate da maggior variabilità ambientale e da quelle con territori più vasti: il Piemonte (3.304 specie), la Toscana (3.249), il Veneto (3.111), il Friuli Venezia Giulia (3.094), il Lazio (3.041), l’Abruzzo (2.989).
Un altro fattore decisivo è che l’Italia è anche particolarmente ricca di foreste.
Questa ricchezza di biodiversità è però seriamente minacciata.
Le cause sono ben note: il territorio è usato in modo intensivo, alcuni tipi di habitat risultano degradati, l’inquinamento del suolo e delle acque.
Sempre secondo Ispra sono 1020, circa il 15% del totale, le specie vegetali superiori che ora sono minacciate di estinzione. Va peggio per le piante inferiori, il 40% di alghe, licheni, muschi, felci è in pericolo. Per le specie animali, la metà dei vertebrati presenti in Italia è a rischio, come pure un quarto degli uccelli. A stare peggio di tutti sono gli anfibi: due specie su tre sono minacciate.
E Coldiretti in occasione della giornata mondiale della biodiversità, lo scorso 22 maggio, aveva lanciato un allarme: in Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento con il rischio di estinzione che si estende dalle piante coltivate agli animali allevati.
Secondo Coldiretti, nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. L’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale mettono a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori.
Ma il nostro Paese, secondo Coldiretti, sta invertendo la rotta e alla fine l’Italia rispetta la biodiversità più di altre realtà europee grazie alla presenza di 5155 prodotti alimentari tradizionali censiti, 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg e alla sua leadership nel biologico con quasi 60 mila aziende agricole, che hanno fatto scelte precise in tema di biodiversità e sicurezza alimentare.
Sempre Coldiretti sottolinea il valore e il ruolo dei nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna Amica attivi in tutte le Regioni. Una grande opportunità per promuovere un’ampia varietà di prodotti locali spesso dimenticati.
In sintesi, per Coldiretti la biodiversità non è solo difesa della natura ma anche valorizzazione della grande ricchezza del nostro Made in Italy.