API: messe a fuoco nuove, tristi evidenze

Il 4 giugno scorso i ricercatori dell’Institute of Bee Health dell’università di Berna e l’associazione di ricerca Honeybee COLOSS hanno pubblicato un articolo nella rivista scientifica Scientific Reports che dimostra un’interazione pericolosa tra l’acaro parassita Varroa destructor e gli insetticidi neonicotinoidi.

Nonostante si fosse a conoscenza dell’impatto negativo di alcuni pesticidi neonicotinoidi e dei danni apportati dall’acaro parassita Varroa destructor non esistevano dati che mostrassero gli effetti sinergici tra questi due fattori di stress.

Oggi invece i dati raccolti presso l’università di Berna e Agroscope, in collaborazione con le università di Auburn e di Chiang Mai, hanno evidenziato un nuovo meccanismo di interazioni che precedentemente non era stato preso in considerazione e che potrebbe essere un fattore scatenante della recente moria di colonie di api.

Lo studio ha rilevato che le colonie di api esposte a due neonicotinoidi (thiamethoxam e clothianidin), attraverso l’alimentazione con pasta di polline, non avevano avuto conseguenze evidenti in termini di massa corporea o longevità delle api operaie. Quando invece sono subentrati anche gli acari V destructor è stato osservato un effetto negativo sinergico. Si è osservata una riduzione della massa corporea sia in estate che in autunno e dopo un certo periodo si sono viste le serie conseguenze sulla loro longevità e sopravvivenza.

Particolarmente colpite da questi effetti sono le api mellifere invernali, che nascono in autunno per garantire la sopravvivenza della colonia in inverno. A causa di questo “effetto combinato”, le api operaie invernali non solo hanno avuto una vita significativamente più breve, ma erano anche più piccole. Le prestazioni di queste api dipendono dalle dimensioni del loro corpo e dalla capacità di proteggersi dal freddo invernale e la loro scarsa longevità molto probabilmente compromette la sopravvivenza delle colonie.

Questa ricerca mette nuovamente il dito nella piaga: l’uso degli insetticidi deve essere assolutamente ridotto e per combattere gli acari V destructor devono essere adottate soluzioni sostenibili.

Lo studio è stato condotto da un pool di scienziati che lavorano presso l’Università di Berna, Agroscope (Centro svizzero di ricerche sugli api), l’Università di Auburn, in Alabama, e le due Università tailandesi Chiang Mai e Mae Fah Luang.

Coloss (COlony LOSSes) è un’associazione internazionale senza fini di lucro impegnata sul miglioramento del benessere delle api a livello globale, che coinvolge oltre 1200 ricercatori, veterinari, agronomi e studenti di 95 paesi.

Alessandra Apicella

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