Dopo anni passati a rincorrere gli alimenti freschi, negli Stati Uniti i consumatori stanno tornando ad acquistare con soddisfazione i surgelati. Questa la conclusione di un rapporto di NPD Group.
Nel 2018 il volume dei consumi è stato di 9,8 miliardi, in crescita del 2% rispetto a un decennio fa, ed è in linea con le nuove esigenze dei consumatori che vogliono qualità e praticità. E secondo la società di ricerche di mercato il successo è anche dovuto alla capacità di innovazione dei produttori che stanno ampliando e diversificando la loro offerta in base ai nuovi valori e ai nuovi gusti che orientano le scelte alimentari.
Nelle abitudini dei consumatori statunitensi, le verdure surgelate e il pollo sono tra gli alimenti più utilizzati, ma cresce anche il numero di prodotti impiegati per gli antipasti e per la prima colazione, come nel caso dei waffle.
Il consumatore in fondo è sempre più consapevole che, oltre ad offrire praticità e risparmio di tempo, i prodotti surgelati danno garanzie di qualità e proprietà nutrizionali come il cibo fresco, se non maggiori.
E per l’Europa le previsioni di Technavio per il periodo 2019-2023 indicano una crescita del business di quest’area di prodotti del 4 per cento, per un volume totale di vendite di circa 18.93 miliardi di dollari, con un picco di crescita del 3,82 nel 2019 rispetto al 2018 e una forte richiesta soprattutto da parte dei paesi dell’Europa occidentale.
In Italia, invece, gli ultimi dati disponibili sono quelli pubblicati dall’Istituto Italiano Alimenti Surgelati e sono relativi al 2017: il volume dei consumi era pari a 841.500 tonnellate, il +2,1% rispetto al 2016 (824.480 tonnellate), per un valore di mercato complessivo stimato in 4.200/4.500 milioni di euro.
Secondo un comunicato rilasciato dallo stesso istituto, il 6 marzo scorso, nella giornata del cibo surgelato, oltre 25 milioni di famiglie consumano surgelati (il 95,5% del totale), il consumo pro capite è di 13,9 chili, e le tipologie di cibo più consumate sono i vegetali, le patate, i prodotti ittici, le pizze, gli snack e i piatti pronti.
Secondo l’istituto il valore dei prodotti surgelati riconosciuto dai consumatori si può sintetizzare nei seguenti punti.
Conservano le qualità organolettiche e nutrizionali dei prodotti freschi. Grazie ai moderni processi di surgelazione, sia il contenuto di nutrienti (vitamine, proteine, carboidrati, ecc.) sia il gusto e la struttura dei prodotti originali sono mantenuti al meglio.
Sono sicuri, grazie a una legislazione e a un sistema di prevenzione e controlli che garantiscono il rigoroso rispetto della catena del freddo (temperatura costante sotto i -18° C) dalla produzione al trasporto fino alla vendita finale.
Consentono un risparmio economico. L’approvvigionamento delle materie prime avviene nei momenti più indicati e la loro lavorazione consente di surgelare solo la parte buona e pulita del prodotto, con evidenti vantaggi per il consumatore.
Rispondono alle crescenti richieste di salute/benessere del mercato, grazie alla ricchezza e trasparenza delle informazioni presenti sulla confezione e ai lunghi tempi di conservazione.
Riducono lo spreco alimentare. Consentono di acquistare porzioni giuste e di riporre in freezer quello che non si consuma per utilizzarlo in seguito grazie ai lunghi tempi di conservazione.
E allora, vista l’entità degli sprechi alimentari, ben vengano i surgelati e tutte le altre soluzioni che riescano a ridurre il problema!