Farsi guidare nella comprensione del magico mondo delle api. Anche in città

Oggi se ne parla sempre di più e per fortuna dalle parole si è passati anche ai fatti. Il benessere delle api è diventato un tema cruciale, e la consapevolezza è sempre più diffusa, perché il loro ruolo è decisivo per l’equilibrio del nostro Pianeta e per il nostro cibo.

Ma Beppe è sceso in campo, per caso, da tempo, dal 2005. Amava il miele e si è incuriosito e allora ha marcato stretto un apicoltore, generoso e paziente, e ha iniziato ad avventurarsi in quel mondo venendone conquistato.

Poi, si sa, l’appetito vien mangiando. Ha iniziato a porsi mille domande, Voleva avere anche lui degli alveari per poter seguire da vicino quegli insetti magici, carpirne i segreti, accudirle e intercettare i segnali del loro benessere. Ma come?

Oggi Beppe Manno ha una doppia vita, un po’ impegnativa ma guidata dalla passione, e la passione, si sa, attutisce tutti gli sforzi. È sviluppatore software e ha una sua impresa “Apicolturaurbana.it”. Con questa società ha voluto dare ad altri le risposte e le soluzioni che aveva cercato. Desideri, dubbi, perplessità che aveva vissuto in prima persona.

“Sono sempre più numerose le persone che si rivolgono a noi perché vorrebbero praticare l’apicoltura come un hobby e sono molto eterogenee. Ci sono giovani professionisti e pensionati, casalinghe e professori. E spesso chi vuole dedicarsi alle api non è mosso in primo luogo dal desiderio di produrre miele, anche se poi l’orgoglio e la soddisfazione di poter mangiare, offrire o regalare un miele fatto in casa sono innegabili. Sono proprio quelle piccole creature che seguiamo con passione che hanno generato quella prelibatezza.

“Qualcuno ci chiede se si possono tenere su un balcone o su un terrazzo e ci chiedono anche come si fa a imparare a occuparsi di loro – continua Beppe -. Per questo nell’avventura di Apicoltura urbana ho coinvolto Mauro Veca, un punto di riferimento nel settore. Mauro svolge molte attività didattiche, anche nelle scuole, e ha la capacità di essere concreto e di insegnarti a intercettare i loro comportamenti e i loro segnali, guardandole da vicino, non parlandone in modo teorico.

“Con lui abbiamo realizzato molteplici video guide che si propongono di affiancare il neo apicoltore passo dopo passo, come se fossero delle vere sessioni in campo.”

Beppe ci spiega che le normative in Italia non sono così aggiornate come negli altri Paesi e che l’idea idilliaca di avere un alveare in un balcone o in un terrazzo non è molto praticabile, a parte eccezioni.

“La legislazione dice che servono 5 metri di distanza da altre abitazioni e 10 dalla strada, ma in realtà le api hanno bisogno dei loro spazi, la luce artificiale può attrarle o allontanarle come può farlo il profumo di qualche fiore e poi c’è la possibilità di sciamature. Questi ed altri fattori possono portare gli insetti ad atterrare su piante e balconi in cui la loro presenza non è ben accetta e mette a rischio la loro sicurezza. E in tema di aggiornamento delle normative per fortuna ora si stanno muovendo le acque, noi stessi stiamo dando il nostro contributo in termini di esperienze concrete, vissute in prima persona nelle nostre aree urbane.” 

Beppe ci racconta che a New York, Berlino, Londra, Parigi sono tanti i tetti di ristoranti e locali che ospitano alveari e che sono anche sempre più numerose le aziende che hanno scelto di adottare le api dedicandogli superfici ad hoc in cui possano avere un habitat ideale. “Recentemente stiamo ricevendo tante richieste anche da imprese italiane che vogliono avviare iniziative analoghe. Un segnale importante e una scelta concreta in termini di sostenibilità che diventa anche un messaggio di marketing efficace. Per questo motivo abbiamo organizzato anche il servizio”BaaS”, Bees as a Service, che prevede la manutenzione completa dell’apiario per conto delle aziende.”

Ma le api sono anche animali che vanno curati e che magari ad un certo punto non si è più in grado di seguire.

“Chi pensa di poter prendere un alveare e non dedicargli del tempo parte già da un presupposto sbagliato. Come ogni animale l’ape va curata e devono essere fatti dei trattamenti per evitare che si ammali, le api devono essere registrate all’anagrafe apistica. Sono le prime cose che diciamo a chi desidera dedicarsi all’apicoltura. Chiarite queste premesse poi ci occupiamo di individuare l’apicultore più vicino da cui il nostro cliente può acquistare gli insetti e nel caso ci fossero dei problemi quelle api torneranno dallo stesso apicoltore che le ha cedute.”

Forse non è corretto definire l’apicoltura un hobby, in realtà è molto di più visto che coinvolge la vita di esseri viventi. È in ogni caso una scelta responsabile, che dà all’uomo momenti speciali e lo riavvicina a un equilibrio perfetto, com’è quello in cui vivono quei piccoli insetti quando il loro habitat glielo consente.


 [

Alessandra Apicella

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.