Cosa farai da grande? A Chiara Rossetto questa domanda non è mai stata fatta, non se l’è mai posta neanche lei. È nata e cresciuta in un mulino, quello che ha dato il nome all’azienda di famiglia nel lontano 1760. Da 7 generazioni i Rossetto si sono occupati di farine cavalcando periodi storici diversi. Le condizioni socio-economiche e le dinamiche del mercato sono continuate a cambiare ma nulla ha mai scalfito il valore unico e insostituibile di questa materia prima. Triste e impensabile immaginare le nostre tavole senza il pane, la pasta, la pizza, la polenta, le torte, i biscotti…
Chiara studia ragioneria e poi entra in azienda. Fa la gavetta, inizialmente si occupa di amministrazione e di controllo qualità, impara a conoscere tutti i settori affiancando gli esperti dell’azienda. Da loro assorbe le competenze, ruba i segreti e comprende pienamente anche un valore che aveva intercettato nell’aria: il rigore. L’ossessione per la qualità, per i controlli, per la sicurezza e la continua ricerca del meglio, sia nella selezione delle materie prime sia nella gestione delle attività, è nel DNA della famiglia e dell’azienda, da sempre.
“Quando mio padre ha preso in mano l’azienda, la farina si vendeva alla Borsa Merci e si lavorava in funzione di grandi commesse, poi dal 1991 al 2001 sono scoppiate le guerre nella ex Jugoslavia e per la nostra vicinanza geografica la Comunità Europea ci aveva dato l’opportunità di inviare pacchi di piccole dimensioni in quei luoghi. Quando le guerre finalmente si sono concluse però Molino Rossetto era a un bivio: doveva capire come procedere, doveva inventarsi un nuovo modo di commercializzare il prodotto. Non avevamo un marchio e non avevamo mai lavorato direttamente con il mercato. Ricordo sempre il giorno in cui mio padre mi ha detto: Chiara vai a vendere.”
Chiara si lancia. Seleziona i possibili contatti, telefona, incontra, propone. E ovviamente lo fa a modo suo. Con l’entusiasmo, la gioia, la creatività che sono tipici del suo carattere.
Oggi Molino Rossetto è un marchio conosciuto in tutto il mondo e ha 400 referenze, un volume impensabile per qualcosa che nella nostra mente è così semplice: la farina.
Ma Chiara negli anni ha portato avanti un suo desiderio che è diventata la sua missione: far conoscere a tutti come sono le farine, le loro diverse caratteristiche e proprietà, i loro impieghi ideali, le ricette migliori per apprezzarle. E studiando e viaggiando per il mondo ha continuato a cercarne di nuove, le ha testate nei suoi laboratori di ricerca, le ha provate a utilizzare nelle cucine della sua azienda e se i suoi giudici rigorosi danno l’ok diventano nuovi prodotti della sua offerta.
“Quando abbiamo debuttato nella grande distribuzione i nostri pacchetti negli scaffali erano pochi, ma ci siamo sentiti chiamare per aumentare la fornitura e subito dopo sono arrivate richieste da altri retailer. I consumatori ci scrivevano e chiedevano anche consigli. Dovevamo imparare a comunicare con loro.
“Oggi abbiamo un bellissimo rapporto con i consumatori, lo facciamo con i nostri social, con il nostro sito, grazie alla collaborazione con alcune testate di cucina. Spieghiamo bene cos’ha di speciale ogni nostra farina, che cosa si può preparare e con che ricette, nel nostro sito suggeriamo anche teglie e strumenti ideali per le diverse preparazioni.
“È un rapporto entusiasmante, si instaura davvero una relazione di complicità, spesso sono anche loro a dare consigli a noi e questo scambio ininterrotto ci continua a dare anche nuovi stimoli ed idee. Avevo anche aperto un mio blog “Un tocco di rossetto” che mi stava dando grandi soddisfazioni ma ora l’ho sospeso e penso di riaprirlo a breve ma con un’impostazione diversa e rinnovata. Sentiremo cosa ne pensano i lettori…
Chiara organizza anche delle lezioni di cucina nel suo negozio monomarca a Pontelongo, in provincia di Padova, dove si trova lo storico mulino e l’azienda, e ha anche disegnato dei grembiuli. Colorati, creativi, gioiosi com’è il suo carattere.
Ma non finisce qui. Ha anche pensato a un nuovo look delle sue farine, che non vuole essere solo una nuova soluzione estetica ma anche una risposta pratica.
“Capita che qualche supermercato o qualche consumatore si lamenti per la tenuta delle confezioni: le tracce di farina rimangono negli scaffali o negli armadietti delle cucine. E capita anche che il sacchetto in cui rimangono pochi grammi di farina venga buttato con il suo contenuto residuo. Dietro anche a pochi grammi di farina, ci sono le spighe, l’acqua, la terra, il lavoro dell’agricoltore e di altri. Non si può sprecare tutto questo.
“E allora ci è venuta l’idea di inventare una nuova confezione che permette anche di vedere subito il contenuto. In sei mesi siamo riusciti a realizzare il nostro Brik, un contenitore ecologico, in carta FSC, che dà molti vantaggi concreti. Si può versare la farina con maggiore precisione e senza sprechi, non serve più la bilancia perché su un lato del Brik è stata applicata una finestra con indicatore di grammatura, realizzata in materiali completamente compostabili, dalla quale si può vedere a colpo d’occhio la quantità di farina che si sta versando. Il tappo richiudibile permette un utilizzo semplice ed immediato e migliora la conservazione della farina. Prima di buttare la confezione vuota nella carta, basta estrarre il tappo e riporlo nella plastica.
Chiara non ha mai negato la sua creatività ma io credo che questa donna, oggi amministratore delegato di Molino Rossetto, non finirà di stupirci. Ai nostri occhi la sua ricetta è questa: un grande amore per la sua azienda e dosi abbondanti di curiosità e voglia di innovare, il tutto condito dalla capacità di divertirsi e di guardare sempre avanti. Pochi, buoni ingredienti, come per le farine, che possono far nascere piatti stellari.