Più cibo nutriente per tutti: l’idea e il modello di business di Blendhub

Aggiungere sostanze utili agli alimenti freschi per avere pasti più ricchi o più completi o semplicemente poter contare su prodotti specifici adeguati a particolari esigenze dietetiche. Ma non solo. Un terzo del cibo viene sprecato, anche se per produrlo sono state consumate preziose risorse idriche, e il cibo fresco dipende dalle stagioni e dal clima, è costoso da immagazzinare e trasportare e ha una breve durata.

Da questi presupposti è nata Blendhub, una società spagnola creata nel 1997 da un danese, Henrik Stamm Kristensen, che ha scelto di puntare sulle polveri alimentari. Oggi, anche se non se siamo sempre consapevoli, sono impiegate un po’ ovunque: dai prodotti da forno alle zuppe, dai gelati ai famosi beveroni con proprietà nutraceutiche particolari che sostituiscono o integrano i pasti. Vengono utilizzate anche dai grandi chef per la preparazione di piatti raffinati.

La polvere alimentare, secondo Blendhub, è una risorsa preziosa ed eclettica perché è a lunga conservazione, non è soggetta a sprechi e si presta per una quantità infinita di ricette con milioni di ingredienti diversi.

Ma Blendhub non è nata ieri, è da oltre 20 anni che produce e integra le sue polveri per clienti in tutto il mondo e il suo obiettivo è sempre stato ben chiaro: impiegare materie prime di qualità accertata e garantire e far conoscere la trasparenza dei suoi processi di trasformazione.

Ma a partire dal 2017 la società ha creato un nuovo modello di business che Kristensen stesso ha definito un’Industry 4.0 del mondo del Food e che si basa sul suo #CloudBlending. L’obiettivo è creare un network per produrre e rendere sempre più disponibili polveri alimentari di qualità in tutto il mondo, anche avvalendosi di strutture mobili installabili velocemente ovunque.

L’anno scorso Blendhub ha collaborato a un progetto realizzato in India con la Yuwa School, la Ong americana Feed a Billion e la società di bevande nutrizionali Happy Ratio per fornire pasti alle 450 studentesse della scuola. 

Il pasto doveva essere buono e nutriente, doveva poter essere conservato facilmente, non dovevano servire cucine né frigoriferi. Doveva anche essere servito in modo pratico e veloce.

Grazie all’impiego di polveri alimentari le studentesse della Yuwa School hanno potuto avere i macronutrienti, i minerali e le vitamine che mancavano alla loro alimentazione. Sono bastati acqua pulita e uno shaker.

Il progetto è stato giudicato un successo da tutti i punti di vista. La produzione è stata realizzata proprio vicino alla scuola, grazie alla progettazione di un’unità portatile di miscelazione della polvere: questo impianto è di dimensioni ridotte, è sufficiente un container con una superficie di circa 4 metri quadrati, e può essere installato in meno di sei mesi.

I pasti erano buoni, salutari e nutrienti e sono stati creati in tempi record, riducendo i costi della logistica e l’impronta di carbonio. I preparati sono stati realizzati per incontrare i gusti locali e recuperando gli ingredienti dal territorio.

Blendhub opera infatti utilizzando un data base di ingredienti di qualità localizzati in tutto il mondo che si adattano alle esigenze e ai gusti dei consumatori e li seleziona in base alle ricette, fornendoli nel posto più vicino alla sede in cui verranno utilizzati.

Il #CloudBlending si basa su una piattaforma globale, standardizzata e pay-per-use che consente di creare, personalizzare e promuovere i diversi prodotti alimentari ed è un’opportunità di visibilità per aziende, prodotti e materie prime.

Grazie a questa rete globale, aziende alimentari, food designer, produttori di materie prime e altri operatori possono avvantaggiarsi delle tecnologie e degli standard di qualità impiegati da Blendhub per migliorare le formulazioni dei prodotti, razionalizzare la catena di approvvigionamento, ottimizzare i costi. E Blendhub è in grado di replicare ovunque i suoi hub di produzione e i relativi processi: dalla selezione e preparazione degli edifici alla costruzione degli impianti, dai controlli di qualità al prodotto alimentare finale .

I vantaggi sono evidenti: velocità e accuratezza nella produzione dei prodotti, infrastrutture e processi di alta qualità comuni all’intero network, un unico punto di validazione per i prodotti, ottimizzazione dei costi globali.

E se l’obiettivo ZeroHunger richiederà necessariamente impegni e sforzi congiunti, anche questa è un’opportunità concreta per dare cibo nutriente a chi non ha risorse: per produrlo, acquistarlo o consumarlo in modo tradizionale.

Alessandra Apicella

1 Comment
  1. Un ottimo progetto da poter far evolvere con l’applicazione della Blockchain quale garanzia delle fonti alimentari utilizzate e dei processi utilizzati.

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