Il mondo della Ricerca, in modo quasi unanime, sta ribadendo il ruolo centrale del microbioma per l’equilibrio e il benessere: dell’essere umano, degli animali, del suolo.
E in Olanda è nato un nuovo progetto scientifico multidisciplinare chiamato MiCRop che coinvolge un pool di ricercatori di diversi atenei – l’Università di Wageningen, la Libera Università di Amsterdam, l’Università di Amsterdam, l’Università di Utrecht e il Netherlad Instituut voor Ecology (NIOO-KNAW) – e può contare su un budget di 20,3 milioni di euro.
Il Ministero dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza olandese ha infatti deciso di finanziare questo progetto nell’ambito del suo Zwaartekracht, il programma che sostiene i migliori centri nello sviluppo di ricerche realmente innovative: con le loro implicazioni e potenzialità questi studi potrebbero rivoluzionare i paradigmi della scienza e dell’economia.
Il team di ricerca è guidato dal professor Harro Bouwmeester dell’Università di Amsterdam, ed ex professore all’Università di Wageningen, che ha presentato il progetto con queste parole: “Stiamo assistendo a una nuova fase della scienza perché ora si è acquisita la consapevolezza che i microbiomi sono alla guida, non passeggeri, del benessere di piante, animali ed esseri umani. I microbiomi associati all’ospite, noti anche come ““the second genome of eukaryotes”, il secondo genoma eucariotico, hanno un potenziale, in gran parte inesplorato, in grado di modificare e ampliare le caratteristiche genomiche dei loro ospiti: aumentano le capacità immunitarie, creano ingegnosi sistemi per acquisire nutrienti, contribuiscono a migliorare la struttura stessa dell’ospite rendendola più resistente allo stress ambientale. Questo nuovo paradigma comporta nuove sfide scientifiche ma apre anche prospettive interessanti per far fronte all’esigenza globale di colture più resistenti a stress biotico – ovvero siccità, malattie, parassiti – e meno dipendenti da fertilizzanti e pesticidi.”
Le piante reclutano e nutrono miliardi di microorganismi sulle loro radici. In cambio, il microbioma radicale supporta la pianta migliorando l’assorbimento dei nutrienti, aumentando la tolleranza allo stress ambientale e fornendo protezione contro parassiti e malattie. Il programma di ricerca MiCRop individuerà e sbloccherà i meccanismi in base ai quali le piante sotto stress reclutano questi microorganismi radicali benefici. Il team sfrutterà i tratti microbici e vegetali ancora sconosciuti che facilitano questa interazione e lavorerà per sviluppare una nuova generazione di colture più resistenti che richiedono meno fertilizzanti e pesticidi.
Con metodologie scientifiche avanzate e tecnologie di precisione, i ricercatori analizzeranno le dinamiche del microbioma radicale di 100 specie di piante selvatiche e coltivate, appartenenti alle 5 famiglie di colture alimentari più importanti (Brassicaceae, Solanaceae, Fabaceae, Graminaea e Cucurbitaceae) – e ne studieranno i comportamenti in quattro principali tipi di ambienti di stress: carenza di nutrienti, siccità, infezione da agenti patogeni, attacchi di erbivori.