La nuova semina di Indigo Agricolture è sul terreno europeo

“Gli agricoltori sono spinti a produrre più volumi e invece dovrebbero essere incentivati e premiati in base ai loro risultati in termini di qualità e sostenibilità”. È un po’ questo il credo di David Perry, Ceo di Indigo Agricolture, la società che quest’anno è entrata nelle due classifiche più prestigiose delle società americane più innovative: “Disruptor 50” della CNBC e Fast Company.

La società punta sull’agricoltura rigenerativa e si propone di migliorare la redditività dei coltivatori, la sostenibilità ambientale e la salute dei consumatori attraverso l’uso dei microorganismi naturali delle piante e di tecnologie digitali avanzate. E oggi Indigo ha annunciato il suo ingresso anche nel mercato europeo con l’apertura di una nuova sede in Svizzera, a Basilea. La società ha sede a Boston, ma ha filiali anche a Memphis, nel Tennessee, a Research Triangle Park, Carolina del Nord; a Sydney, Australia; a Buenos Aires, Argentina; a San Paolo, in Brasile.

A guidare la strategia e le operazioni in Europa sarà George Goeres, precedentemente responsabile europeo di Syngenta.

Indigo presenterà le sue proposte ufficialmente ad Agritechnica 2019, il più importante appuntamento europeo dedicato all’innovazione del settore che si terrà dal 10 al 16 novembre ad Hannover, in Germania.

Inizialmente Indigo offrirà agli agricoltori europei i suoi trattamenti microbici, tecnologie digitali e test di qualità per la coltivazione del grano e il prossimo anno arricchirà la propria offerta estendendo anche il suo marketplace e il suo programma The Terraton Initiative ai coltivatori europei.

Indigo opera infatti con un proprio marketplace che collega direttamente i coltivatori e gli acquirenti e ha creato la sua Terraton Initiative, un programma molto articolato che intende favorire e accelerare il processo di sequestro di carbonio del suolo nei campi. Per sensibilizzare e coinvolgere gli agricoltori, Indigo ha anche definito una serie di incentivi – Indigo Carbon – e, in collaborazione con altre organizzazioni, utilizzerà le sue capacità agronomiche e le sue tecnologie, anche satellitari, per misurare e verificare nel tempo i livelli di sequestro del carbonio nel suolo e i valori delle emissioni nelle aziende agricole. L’obiettivo è dichiarato e ambizioso: eliminare un trilione di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera tramite la diffusione delle pratiche agricole rigenerative.

Il punto centrale della strategia di Indigo è l’impiego di microrganismi che hanno effetti benefici sulla salute delle colture e sui raccolti. Il team di ricercatori della società ha recuperato e studiato piante forti e resistenti cresciute in ambienti con molti stress e ha individuato il patrimonio microbico che ha permesso loro di sopravvivere e rimanere rigogliose. In laboratorio i ricercatori hanno isolato dunque i batteri e funghi e dopo una serie di selezioni e test, ora questi microorganismi, completamente naturali, possono essere impiegati sia da chi fornisce i semi e sia dagli agricoltori. I semi trattati con la tecnologia microbica di Indigo mantengono la vitalità e l’efficacia tra l’acquisto e la semina, anche dopo settimane di stoccaggio in azienda.

I prodotti microbici di Indigo sono derivati dalla natura, non OGM, e forniscono soluzioni biologiche non chimiche. Gli organismi vengono recuperati dall’interno delle piante sane, non dal loro esterno e non dal suolo, e questo per Indigo è la prova che il microbioma è stato invitato dalla pianta stessa a vivere all’interno dei suoi tessuti e diventare parte della sua biologia interna e del suo metabolismo.  

Non solo. Secondo Indigo, una caratteristica dei microorganismi naturali, che li rende più potenti delle tradizionali tecnologie colturali, è la loro capacità di rispondere e adeguarsi rapidamente alle dinamiche dell’ambiente. Cosa che non si verifica per i fertilizzanti sintetici e le sostanze chimiche. La loro reattività, dunque, è il fattore chiave che aiuta le piante ad affrontare le continue e variabili cause di stress.

Un portavoce ufficiale di Indigo ha dichiarato che l’agricoltura europea ha già elevati standard di qualità ed è già impegnata sul fronte della sostenibilità ma la società con le sue soluzioni si propone di accelerare il percorso verso il traguardo: una nuova agricoltura più “beneficial” per la terra, per gli agricoltori e per i consumatori.

Alessandra Apicella

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