Notizie promettenti in arrivo da Israele, uno dei Paesi più attivi sul fronte della Ricerca e nel campo delle biotecnologie. Uno studio, pubblicato nella rivista “Nature”, ha dimostrato che alcuni gamberi potrebbero avere un ruolo decisivo per ridurre la povertà e le malattie e per proteggere l’ambiente.
Questi gamberi sono speciali perché monosex, sono stati allevati senza l’uso di ormoni o modificazioni genetiche dal professor Amir Sagi della Ben-Gurion University e da un suo studente PhD Tom Levy con l’aiuto del team di Enzootic, un’azienda specializzata in biotecnologie per l’acquacoltura. Il professor Sagi opera all’interno del National Institute for Biotechnology in the Negev, che fa parte dell’università israeliana.
I gamberi in questione, Macrobrachium rosenbergii, sono maschi e hanno due cromosomi sessuali femminili e nessun cromosoma sessuale maschile, sono praticamente “super gamberi” che producono solo progenie femminili.
Secondo i ricercatori questi crostacei potrebbero contribuire ad aumentare le rese dell’acquacoltura, una delle principali fonti di reddito in alcuni Paesi in via di sviluppo, e aiuterebbero a prevenire la diffusione dei parassiti che si diffondono nell’acqua. I gamberi infatti sono efficaci agenti di biocontrollo contro le lumache portatrici di parassiti e ora, in versione monosex e dunque senza la possibilità di riprodursi, non corrono neanche il rischio di diventare una specie invasiva.
Secondo un altro studio, cui ha contribuito lo stesso professor Sagi, i gamberi d’acqua dolce predano le lumache acquatiche che ospitano il parassita all’origine della schistosomiasi, una malattia acuta e cronica che provoca decine di migliaia di morti l’anno soprattutto nell’Africa subsahariana.
E sempre a proposito di gamberi c’è una startup che ha conquistato la fiducia degli investitori ricevendo un ulteriore finanziamento di 1,1 milioni di dollari proprio per il valore e le potenzialità del suo progetto, Aquaconnect.
Fondata nel 2017 a Cennai, nell’India orientale, la società ha sviluppato una piattaforma che utilizza l’intelligenza artificiale e che integra una rete di operatori rendendo disponibili soluzioni avanzate per la gestione degli allevamenti ittici in modalità software as a service. La startup collega gli allevatori a un marketplace omnicanale, consentendo loro di effettuare transazioni con enti di certificazione, banche e compagnie assicurative. Li aiuta anche a raggiungere produttori di mangimi, laboratori, fornitori di apparecchiature, trasformatori ed esportatori.
Con i nuovi capitali che provengono da HATCH Blue e Omnivore, Aquaconnect punta a far crescere la propria rete di allevatori di gamberi nel sud e nel sud-est asiatico – ha già 3000 clienti – ampliando le opportunità offerte dalla sua piattaforma e dal suo marketplace e perfezionando la sua app FarmMOJO. L’obiettivo è arrivare a raggiungere una rete di 15.000 allevatori di gamberi e pesci in India e Indonesia entro dicembre 2020.
In India, secondo dati ufficiali, nel 2019 il settore dell’acquacoltura raggiungerà il valore di 7,1 miliardi di dollari e il Paese è il principale esportatore di gamberi a livello mondiale con un volume di 700.000 tonnellate l’anno.