Vertical farm, la scelta di Living Food Company di puntare sui microgreens

Capita spesso che si inizi a pensare più seriamente all’alimentazione quando ci si imbatte in problemi di salute, che riguardino direttamente noi o amici o conoscenti.

E dietro Living Food Company, una società indiana di Bangalore, c’è un giovane uomo indiano, Akash K. Sajith, che improvvisamente ha visto i suoi genitori ammalarsi di cancro. Avevano sempre condotto una vita morigerata, erano astemi e vegetariani. Da quel momento Sajith ha iniziato a studiare, ha consultato medici e ricercatori, ed è venuto a conoscenza di molte evidenze scientifiche che documentavano la stretta correlazione tra il suolo contaminato e la malattia. In India i dati sulla malnutrizione e sull’incidenza delle malattie sono davvero impressionanti, come lo sono i dati sull’uso dei pesticidi che risultano ben al di sopra delle medie globali. 

Così Sajith, insieme a due soci, ha deciso di produrre e rendere disponibili alimenti veramente sani e più ricchi di nutrienti e, per evitare il problema della contaminazione del suolo e l’uso dei pesticidi, ha deciso di coltivare le sue piante in una vertical farm.

Oggi, dopo una meticolosa messa a punto delle tecnologie necessarie, la sua vertical farm a Thanisandra produce 22 tipi di microgreens e otto erbe che vende in abbonamento a hotel e ristoranti, ma anche a tante famiglie medie, che vogliono un’alimentazione sana e nutriente soprattutto per i loro bambini.

Tra i micro ortaggi coltivati ci sono cavoli, broccoli, mizuna, ravanelli e bietole rosse. Sono particolarmente ricchi di sostanze nutritive, di antiossidanti, di vitamine e minerali essenziali, preziosi per la salute ma soprattutto ideali per una sana crescita dei bimbi. Secondo Sajith, i suoi micro ortaggi contengono fino a 40 volte le proprietà nutrizionali dei loro parenti maturi.

I semi sono rigorosamente non OGM, approvati dall’USDA, i microgreens vengono coltivati in ambienti controllati senza l’uso di pesticidi e sostanze chimiche, l’acqua impiegata è ridotta – il 95 per cento in meno di quella necessaria nell’agricoltura tradizionale – è pulita, filtrata e riutilizzata, l’intero processo di coltivazione è controllato. I micro ortaggi vengono consegnati freschi con le loro radici intatte su diversi tipi di basi – in fibra di cocco, torba di cacao o fibra di canapa – e possono durare da 3 a 10 giorni a seconda delle varietà.

Gli abbonati oggi sono più di 2.000 e il 70% degli ordini arriva grazie al passaparola. 

Oltre ai microgreens e alle erbe, ora Living Food Company offre anche altri prodotti come il kombucha e il pane, realizzato con ingredienti e lavorazioni sicuri e tracciati, l’ampliamento dell’offerta è stata richiesta proprio dai clienti. Il successo dell’attività ha portato nel tempo anche a un’estensione della vertical farm, che oggi è di 2000 piedi quadrati, ma a breve è prevista una nuova sede molto più spaziosa. Il modello di business è scalabile e può essere replicato in altre città indiane e i prodotti sono disponibili sul mercato a un prezzo inferiore o uguale a prodotti equivalenti.

La nuova consapevolezza alimentare di Sajith è diventata la sua bandiera e la sua missione. Per lui il presupposto della salute è un cibo di qualità, ricco di proprietà nutrizionali e sicuro perché tracciabile in ogni sua fase di produzione. E un altro dettaglio che non guasta: i suoi prodotti sono perfettamente sostenibili.

Alessandra Apicella

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