Ma quali sono stati i migliori progetti nati dall’AgriAcademy?

Lo scorso 18 dicembre si è tenuto a Roma l’evento conclusivo dell’AgriAcademy e sono stati presentati i tre progetti più innovativi, che ora sono seguiti da “coach” esperti per poter diventare operativi.

Ma partiamo dall’inizio. AgriAcademy  è il programma di formazione e accelerazione di impresa promosso dal Mipaaft e sviluppato da Ismea, un’opportunità per acquisire competenze avanzate su temi strategici per il settore primario italiano quali innovazione, internazionalizzazione e marketing. L’iniziativa ha coinvolto da giugno a novembre del 2018 duecento under 40 provenienti da tutta Italia e si è svolta in due sessioni, una estiva, più teorica, e una autunnale, più operativa. Gli incontri si sono tenuti a Roma, Bologna e Bari. I partecipanti sono stati selezionati con il bando “”Promuovere lo spirito e la cultura d’impresa”.

Alle giornate dell’AgriAcademy hanno partecipato docenti ed esperti di diversi atenei – Università di Brescia, il Politecnico di Milano, la Sapienza di Roma, l’Università del Sannio – ma anche esperti di innovazione digitale e tecnologica del team RuralHack e specialisti di Vàzapp’, il primo hub rurale in Puglia.   

Dopo la sessione estiva dedicata alla formazione, nella sessione autunnale, i partecipanti hanno messo in pratica le conoscenze e le metodologie acquisite, lavorando allo sviluppo di veri progetti di impresa. Un vero e proprio Hackathon, che ha utilizzato una metodologia ispirata al design thinking, un modello progettuale e di management aziendale di tipo collaborativo, che utilizza le tecniche e gli strumenti del designer per risolvere problemi complessi in modo creativo.

I 42 progetti proposti sono stati discussi, selezionati, sviluppati in team e trasformati in prototipi per testarne l’efficacia e alla fine la commissione ha decretato i vincitori di ciascuna delle tre tappe, offrendo in premio un servizio di tutoraggio in azienda.

Ma ecco i migliori progetti selezionati.

Il vincitore della tappa romana è ComBEEnazioni, un sistema di monitoraggio dell’ambiente che si basa sul controllo della salute delle api attraverso l’impiego di tecnologie che analizzano le condizioni degli insetti e dell’alveare e la qualità del miele per proporre una certificazione del territorio. Le api sono infatti vere e proprie sentinelle della qualità ambientale. Qualsiasi soggetto territoriale collettivo può dotarsi di questo sistema e, se la sua zona risulta pulita, può beneficiare del bollino “approvato dalle api” con la licenza di poterlo trasferire a tutte le aziende produttrici della stessa area. Il miele prodotto dalle “api certificatrici” finisce in vasetti che, mediante un QR Code, consentono di monitorare i dati locali in tempo reale. 

ComBEEnazioni è nato da un’idea di Milena Zarbà di Bergamo e si è sviluppato con il contributo di Sergio Fronteddu e Giuseppina Solinas (Nuoro), Antonello Garra (Pescara), Rocco Vallorani (Ascoli Piceno), Luca Rando (Padova), Michele Aliotta (Catania). 

DolimiTEAS, ha vinto, invece, la tappa di Bologna. Si tratta di un brand di tisane e preparazioni erboristiche che trae la sua specificità dal territorio in cui opera, la Val di Fassa. Il progetto si rivolge in primo luogo a chi visita le Dolomiti e prevede l’organizzazione di eventi e iniziative che fanno conoscere e apprezzare le erbe locali e le loro virtù. L’obiettivo è fidelizzare i clienti all’acquisto dei prodotti, tramite il sito, anche quando la vacanza o la gita si è conclusa. Non solo, l’utente, tramite una app, e una piattaforma ad hoc, può ordinare e ricevere la propria personale preparazione galenica o erboristica in base ai dati del proprio stato di salute.

DolomiTEAS è un progetto firmato da Nadia Laura Pitto e realizzato con il contributo di Paolo Maria Mosca e Lorenzo Ceruti (Vercelli), Liam Fenner (Trento) Mario Parente (Caserta), Immacolata Migliaccio (Caserta), Giuseppe Vignola (Matera), Philippe Breintenberger (Treviso), Andrea Zanotti (Mantova), Mario Costanzo (Messina), Cecilia Fierli (Siena).

B-Land, Vivi la terra, sostieni il territorio è l’idea selezionata durante il contest di Bari. Il progetto prevede la realizzazione di un hub che raggruppa aziende diverse per offrire prodotti e servizi ai turisti che cercano esperienze di vacanza personalizzate. Degustazioni, visite guidate e percorsi gastronomici sono proposti attraverso una piattaforma web che offre un assistente virtuale per pianificare i viaggi sul territorio campano e pugliese sulla base delle preferenze e dei gusti dei clienti. Il progetto ha anche una connotazione sociale perché prevede che una parte dei ricavi dell’attività venga devoluta alla riqualificazione del territorio. Le proposte e le attività di riqualificazione potranno essere seguite attraverso la realtà aumentata grazie a un’app innovativa applicata al turismo.

B-Land è stato presentato da Nadia Savino di Avellino e arricchito dal lavoro del team composto da Marco Bellè (Messina), Angelo Santoro (Bari), Alessia Ametta, Manuela Ariano e Sabino Ammollo (Foggia), Luca Vita (Roma), Vincenzo Cori (Teramo), Giovanni Pirillo e Salvatore Angelica (Reggio Calabria) e Damiano Cracolici (Palermo).

Alessandra Apicella

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