L’annuncio è di oggi: Nestlé e l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo (ETH) lavoreranno insieme con l’obiettivo di sviluppare una serie di nuove soluzioni in grado di mitigare gli effetti del riscaldamento globale e contemporaneamente aumentare le proprietà nutrizionali degli alimenti e le rese nel settore agricolo e in quello lattiero caseario. Il progetto prevede un investimento da parte di Nestlé di 2,8 milioni di franchi ed è coordinato dal World Food System Center che opera presso l’ETH di Zurigo. Le aree di ricerca saranno prioritariamente due: una riguarderà l’individuazione delle colture più adeguate a creare nuove proteine alternative vegetali particolarmente nutrienti e gustose; l’altro fronte riguarda il settore lattiero-caseario, qui si cercherà invece di mettere a punto nuove pratiche e soluzioni per ridurre le emissioni di gas serra negli allevamenti.
Il nuovo progetto, di fatto, integra e potenzia una serie di collaborazioni che Nestlè ha già avviato da tempo con i due istituti federali svizzeri di Zurigo (ETH Zurigo) e Losanna (EPFL) sui temi della scienza alimentare, della nutrizione e del packaging sostenibile. Co l’EPFL e altri partner, Nestlé ha già collaborato per la creazione di un ecosistema di innovazione, la Swiss Food & Nutrition Valley che ha l’obiettivo di attrarre ulteriori talenti, startup e investimenti in Svizzera. E sempre con i due istituti svizzeri e con altri partner come Bühler e Givaudan, Nestlé ha dato vita alla Future Food Initiative, un progetto che incoraggia la ricerca su cibo e nutrizione in funzione delle nuove sfide della sostenibilità e delle nuove tendenze del mercato. L’iniziativa prevede un programma di borse di studio post-dottorato per sostenere le attività di giovani ricercatori e primi progetti riguardano proprio il tema delle proprietà nutrizionali degli alimenti vegetali e le caratteristiche specifiche di alcune varietà antiche.
A proposito di packaging, invece, va ricordato che Nestlé ha l’obiettivo di rendere il 100% dei suoi imballaggi riciclabile o riutilizzabile entro il 2025. Per accelerare questa transizione nel 2018 ha creato il suo Nestlé Institute of Packaging Sciences e recentemente con Logitech, a Sig e ad altri partner del settore ha contribuito alla creazione di una cattedra dedicata allo sviluppo di soluzioni per un packaging sostenibile presso l’EPFL. La cattedra prevede attività di ricerca e sviluppo per creare materiali alternativi e ridurre in modo drastico l’impiego della plastica. Saranno dunque esplorati e testati nuovi materiali a base biologica, biodegradabili e riciclabili, ma anche nuovi preparati realizzati con carta ad alte prestazioni. Saranno anche valutati nuovi approcci per il riutilizzo degli imballaggi, un percorso che prevede una comprensione approfondita delle strutture e delle proprietà dei materiali, un’area su cui l’EPFL ha competenze specifiche.
L’immagine è di Nestlé.
è una strada segnata, speriamo diventi anche “affollata”