Le piante hanno bisogno di iodio per una corretta fioritura, per una maggiore produzione di semi, per un’aumentata biomassa e per una fotosintesi efficiente. È questo l’esito di una ricerca condotta da un team di scienziati. Ma nel corso delle indagini state anche individuate proteine specifiche che legano lo iodio, le proteine iodinate, una nuova scoperta per il mondo della biologia vegetale. Le 82 proteine identificate sono coinvolte in vari processi come l’attivazione di un sistema di allerta precoce che difende la pianta dai danni da stress abiotico e biotico.
Ma se è vero che lo iodio è presente ovunque, è anche vero che la maggior parte dei terreni agricoli e dell’acqua di irrigazione contengono concentrazioni molto basse di iodio che quindi spesso risulta non assimilabile dalle piante. Dunque, è ipotizzabile che una carenza di iodio nelle piante causi perdite di resa, simili alla carenza di qualsiasi altro micronutriente.
“Il laboratorio PlantLab, presso l’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sta conducendo in maniera attiva ricerche sullo iodio da circa vent’anni”, ha sottolineato Pierdomenico Perata, docente di Fisiologia Vegetale e responsabile del PlantLab che ha guidato il progetto. “Negli ultimi anni abbiamo scoperto e studiato vari meccanismi fisiologici legati alla presenza di iodio nelle piante, con l’obiettivo di aumentare il valore nutritivo delle colture. Lo iodio è infatti un elemento essenziale per la salute umana, necessario per la funzionalità tiroidea. Tuttavia, lo iodio non era considerato necessario per la vita della pianta. Con questo studio – prosegue Pierdomenico Perata – abbiamo dimostrato che lo iodio esercita un effetto benefico sulle piante, anche se usato in piccolissime quantità. Una scoperta ancora più importante è stata la dimostrazione della presenza dello iodio nelle proteine vegetali. Lo iodio si comporta quindi come diversi micronutrienti essenziali per la crescita e lo sviluppo delle piante”.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale “Frontiers in Plant Science” ed è stata condotto da ricercatori del Laboratorio PlantLab dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con l’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa e con l’Istituto per il sistema produzione animale in ambiente mediterraneo del Cnr di Napoli. La ricerca è stata condotta con il sostegno finanziario di SQM, un’azienda internazionale specializzata nella produzione e nella commercializzazione di fertilizzanti naturali.
L’immagine è del Laboratorio PlantLab dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore di Sant’Anna.