Questa notizia arriva direttamente dall’Università di Wageningen, vera fucina di ricerche e di innovazioni preziose per il settore agroalimentare e per la sua sostenibilità. Le novità riguardano la peronospora della patata (Phytophthora infestans) che continua ad essere una minaccia per l’agricoltura e per la produzione alimentare.
Ora un team multidisciplinare dell’Università di Wageningen – esperti di patologia vegetale, biologia cellulare e fisica – sono riusciti a scoprire
come questo agente patogeno microscopico riesce ad entrare meccanicamente nelle foglie, superandone lo strato protettivo. Grazie a queste nuove conoscenze si potranno dunque trovare soluzioni per rendere il controllo della peronospora più efficace e più sostenibile a lungo termine. Lo studio è stato pubblicato su Nature Microbiology.
“Abbiamo scoperto che Phytophthora utilizza trucchi intelligenti per affinare la sua struttura di infezione tubolare per poi tagliare la superficie della pianta con un coltello affilato. Utilizzando questa strategia, è in grado di infettare il suo ospite, senza forza bruta e con un consumo minimo di energia. Questa è la prima volta che questo meccanismo viene scoperto, ed è davvero una scoperta fondamentale”, ha affermato Joris Sprakel, professore di Physical Chemistry and Soft Matter.
Secondo Francine Govers, professoressa di patologia vegetale, questi risultati consentiranno di combattere questo agente patogeno in modo più efficace e sostenibile “Le leggi della meccanica ci dicono che Phytophthora non è in grado di penetrare nella pianta senza prima fissarsi saldamente alla superficie fogliare”, ha affermato.
Per testare questa idea, il team di ricerca ha spruzzato le foglie delle piante di patate con una sostanza non tossica e poco costosa che rimuove l’appiccicosità della foglia e questo ha ridotto di circa il 65% il livello di infezione. L’effetto è addirittura arrivato al 100% in una prova ottimizzata su superfici artificiali.
Nel corso di questa ricerca gli scienziati hanno messo a punto anche una nuova metodologia; una sorta di nuovo test rapido, che può rivelare l’effetto e l’efficienza dei pesticidi in modo veloce, accurato ed economico. Questi nuovi strumenti potrebbero anche dare un contributo significativo alla battaglia in corso contro le malattie delle piante.
Govers ha aggiunto: “Grazie al lavoro di team ora sappiamo che ci sono una serie di principi fisici fondamentali che potrebbero dare una nuova svolta alla corsa agli armamenti tra agenti patogeni e piante. Questa ricerca è un esempio davvero meraviglioso di come la collaborazione interdisciplinare può portare a risultati davvero importanti”.