Tutti noi compriamo il pane. Nei piccoli centri dal panettiere di fiducia, nelle grandi città sempre più spesso nei supermercati, una scelta all’insegna della praticità che spesso penalizza il palato. Ma ci siamo mai chiesti che fine facciamo fare a quel sacchetto che lo contiene e che tipo di sacchetto è?
In Gran Bretagna, Hovis, un’azienda che produce farine e pane, sta collaborando con TerraCycle, che si occupa di riciclo di materiali, per promuovere la raccolta e il riutilizzo dei sacchetti impiegati per commercializzare il suo pane. Tutti sacchetti riciclabili al 100% secondo TerraCycle.
Hovis è partita da alcune evidenze. Un sondaggio che aveva commissionato metteva in luce che il 31% delle persone continua a trovare la raccolta differenziata molto impegnativa e per di più non è sicuro di ciò che è riciclabile. Un’altra indagine di Recoup (RECycling of Used Plastic Limited) invece aveva evidenziato che solo in una decina di comuni vengono riciclati i sacchetti del pane, un limite che scoraggia anche chi sarebbe interessato a farlo.
Per questo Hovis ha aggiunto sulle confezioni indicazioni precise per il riciclo dei sacchetti ma con la nuova iniziativa chiamata Bread Bag Recycling Program ha provato a dare una soluzione completa al problema. L’obiettivo è sviluppare una vera rete a livello nazionale per favorire la raccolta e il riciclo dei sacchetti.
L’iniziativa prevede che vangano creati appositi punti di raccolta in cui il pubblico possa depositare i sacchetti usati, da qui poi il materiale può essere inviato gratuitamente a TerraCycle per il riciclo. Un invito rivolto sia ai singoli cittadini che alle comunità. Se a gestire i punti sono dei gruppi come scuole, enti di beneficenza e associazioni c’è anche una raccolta di punti premio.
Qualsiasi sacchetto di pane in plastica LDPE (polietilene a bassa densità) di Hovis e di altri marchi può essere destinato al riciclo, la confezione verrà triturata e convertita in pellet o fiocchi di plastica per poi dare vita a nuovi oggetti come panche e mobili da giardino.
Chi è interessato sul sito di TerraCycle trova indicati i punti di raccolta più vicini.
TerraCycle si è impegnata con molti altri marchi per ampliare le iniziative di riciclo di materiali. Lo scorso dicembre, ha annunciato anche una collaborazione con la Walkers, famosa per i suoi biscotti, per identificare uno schema di riciclo dei pacchetti definiti “crisp”, quelli che normalmente vengono usati per mantenere croccanti i cibi, come nel caso delle patatine. Questi tipi di sacchetti sembrano di carta ma in realtà contengono un film plastico metallizzato. Chi ha dei dubbi sul materiale può fare un piccolo test. Basta stropicciare il sacchetto, se rimane accartocciato è un foglio e può essere riciclato; se si ricompone molto probabilmente contiene plastica e non può essere riciclato.
In Gran Bretagna l’attenzione su questi temi è molto forte e il governo ha definito una serie di piani per ridurre i livelli di rifiuti di imballaggio e aumentare i tassi di riciclo.
Il nuovo pacchetto di proposte prevede, tra l’altro, l’introduzione di una nuova tassa sugli imballaggi in plastica e un approccio più standardizzato ai servizi di riciclo dei comuni. È stata anche preannunciata una nuova tassa per chi utilizza gli imballaggi che non prevedono almeno il 30% di contenuto riciclato, dovrebbe diventare operativa a partire dal 2022.