Il loro impiego è destinato ad aumentare in molti ambiti perché hanno dimensioni ridotte, sono poco costosi e si muovono facilmente, permettendo a oggetti e materiali di arrivare in tempi rapidi a destinazione. Qualcuno pensa anche che i droni potrebbero essere la soluzione perfetta per consegnare tempestivamente medicine o apparecchiature sanitarie e che il loro ruolo potrebbe essere decisivo proprio per salvare vite umane.
E l’Operational Group andaluso dell’EIP AGRI, che si sta occupando di agricoltura di precisione, sta provando a utilizzare i droni per migliorare la coltivazione degli ulivi.
Luis Carlos Valero, direttore e portavoce dell’organizzazione agraria ASAJA di Jaén, un comune spagnolo, è convinto che il loro impiego potrebbe essere davvero decisivo. “Con questo progetto speriamo di entrare in una nuova era dell’agricoltura di precisione, che ci consentirà di ridurre i costi e concentrarci sui trattamenti necessari per ottimizzare i raccolti in aree specifiche delle aziende agricole. Inoltre, contiamo che questo progetto possa ridurre significativamente l’impatto ambientale delle attività agricole, consentendoci di risparmiare sull’uso dell’acqua e dei prodotti fitosanitari.”
Il progetto è iniziato nel 2018 e i droni sono volati nei mesi di luglio, ottobre e novembre negli uliveti di Jaén, Málaga, Granada, Cordova e Almeria. Tutte le aziende agricole sono situate all’interno delle aree protette della rete Natura 2000. I voli sono serviti a verificare lo stato delle aziende agricole e degli ulivi in diversi periodi del raccolto. I droni utilizzati sono dotati delle più recenti tecnologie, tra cui telecamere multispettrali e termografiche integrate. Tutto è stato supervisionato da un team della Fondazione andalusa per lo sviluppo aerospaziale (FADA).
Oltre ai dati recuperati grazie ai voli dei droni, in questo progetto vengono analizzati anche dati provenienti da campioni recuperati direttamente dai campi. I tecnici del laboratorio Olivarum prelevano campioni di foglie e frutti del terreno per avere informazioni sulle condizioni degli ulivi e del suolo e lavorano in collaborazione con esperti dell’Instituto de Formación Agraria y Pesquera de Andalusia, specializzato nello studio degli ulivi. L’Università di Jaén ha poi sviluppato un’apposita tecnologia che è in grado di visionare e valutare in modo integrato tutti i dati, compresi quelli intercettati dai sensori di umidità collocati nel suolo.
Il gruppo sta anche mettendo a punto tutta una serie di informazioni pratiche per definire con precisione le modalità di impiego dei droni stessi: le possibili zone di volo, i permessi necessari e i limiti del loro utilizzo.
Il progetto terminerà entro fine anno e i dati conclusivi serviranno a mettere a punto una metodologia e una soluzione tecnologica specifica adatta alla gestione degli uliveti.
Ma l’uso dei droni in agricoltura non è una novità. Queste tecnologie sono già adottate da molte aziende ed esistono società che si sono specializzate nella produzione e nella commercializzazione di soluzioni sviluppate appositamente per il mondo agricolo.
Ad esempio, Hylio, una società costituita da un team di agronomi e ingegneri, ha realizzato e commercializza agrodroni molto versatili che possono essere utilizzati da chiunque perché non richiedono particolari competenze tecniche. Dotati di sensori e di software intelligenti questi droni sono in grado di mantenere la stessa altitudine di volo, di muoversi secondo mappe e piani predefiniti e di modificare in tempo reale il loro percorso in presenza di ostacoli. Gli agrodroni di Hylio, secondo i dati riportati dall’azienda, affiancano gli agricoltori nella cura di decine di migliaia di acri di terreni in diverse aree geografiche.
Anche Precision Hawk, una società che si occupa di droni dal 2010 e che ha diverse proposte per differenti settori di mercato, ha creato delle soluzioni personalizzabili proprio per il mondo dell’agricoltura. Le sue soluzioni sono il risultato dell’integrazione di tecnologie diverse: droni, sensori, software analitici, intelligenza artificiale. Un loro drone, secondo l’azienda, è in grado di raccogliere i dati di un campo di una vasta superficie – dai 500 ai 1000 acri – in meno di una giornata dando agli agricoltori la possibilità di controllare quasi in tempo reale lo stato dei campi e delle coltivazioni e permettendo di intervenire tutte le volte che è necessario.
Nel panorama frastagliato e frammentato dell’agricoltura di precisione c’era anche la società francese Airinov, creata nel 2010 e successivamente acquisita dal Gruppo Parrot, che però lo scorso luglio ha chiuso i battenti.
Come per tanti altri settori di mercato anche per l’agricoltura la sfida è quella di poter disporre di tecnologie sempre più raffinate e consolidate, ma economicamente accessibili e modulari. Ma viste le nuove sfide in termini di sostenibilità e l’evoluzione delle tecnologie, il futuro dei droni si prospetta decisamente brillante. Daranno dati e indicazioni importanti per gestire in modo preciso campi e piante, trasporteranno e distribuiranno acqua e fertilizzanti in modo mirato e regolare, aiuteranno a coltivare anche nelle zone in cui i trattori non possono arrivare. Morale: più rese, meno spreco di risorse e più opportunità per rendere produttivi anche nuovi terreni.
La foto è di Hylio.