“Non basta più conservare, è il momento di restituire alla Natura”. Questa breve frase sintetizza l’avventura speciale che ha scelto di vivere Alice Cerutti con la sua Cascina Oschiena.
Quella cascina è un’azienda agricola di famiglia, si trova a Crova, nel vercellese, viene data in gestione e vi si coltiva da sempre il riso, ma Alice con quelle mura e con quei territori ha sempre avuto un legame speciale. Lei si è laureata in Economia Aziendale e lavora nel Marketing di una grande multinazionale, vive in città.
“Inizialmente ho provato ad occuparmene senza lasciare il mio lavoro poi ho capito che quello che avevo in mente richiedeva un impegno totalizzante. Volevo ridare una nuova vita a quella cascina e a quel territorio, restituendogli tutto quello che nel tempo stava svanendo: la vegetazione, le farfalle, gli uccelli. Era un progetto che mi appassionava anche se ero ben consapevole che il percorso sarebbe stato lungo e non privo di ostacoli: servivano un piano serio e strutturato, investimenti importanti e alla fine i conti dovevano tornare. All’inizio non sono stati pochi quelli che hanno provato a farmi desistere ma io ero entusiasta e convinta. Alla fine, mi hanno tutti sostenuto e affiancato perché si sono innamorati anche loro del progetto.”
Oggi Cascina Oschiena mantiene inalterato il suo fascino ma è stata completamente ristrutturata e ammodernata nel rispetto dell’architettura originaria ed è dotata di pannelli solari. Qui si coltivano solo varietà di riso autentiche, storiche e certificate, quelle indicate nell’albo dell’Ente Nazionale Risi (Arborio Classico, Carnaroli Classico, Carnaroli Classico Integrale, Apollo Aromatico, Selenio Originario, Venere Integrale, Ermes integrale) e il territorio è diventato un ambiente a biodiversità protetta, riconosciuto dall‘Unione Europea come Zona di Protezione Speciale – Natura 2000.
Alice ha scelto di piantare oltre 5000 alberi e arbusti e ha creato zone umide per favorire la ricomparsa della biodiversità, ha rinunciato a un quarto della sua superficie coltivata e l’ha convertita in un Oasi Naturale. I risultati le hanno dato ragione, come dice lei, la “Natura restituisce subito”. Qui sono ricomparsi e hanno finalmente trovato un habitat perfetto anfibi, farfalle, libellule, api e qui tornano a nidificare tanti uccelli migratori come la Pittima Reale che Alice ha voluto diventasse il logo della sua azienda. Per questo uccello Cascina Oschiena rappresenta l’ultimo sito censito di nidificazione in Italia.
“Il riso è certamente un fulcro su cui ruotano tante altre iniziative. La cascina e il territorio sono sempre pronti ad accogliere ospiti e visitatori e si organizzano corsi di cucina per imparare a riconoscere il sapore speciale dei prodotti e scoprire tanti nuovi piatti …Con il giovane cuoco che ci affianca stiamo pensando di organizzare una serie di sessioni per i bambini. Qui i piccoli si entusiasmano sempre perché scorrazzano liberi e vedono dal vivo tanti animali e tante piante conosciute solo dai libri. La cucina poi per loro è sempre gioco, scoperta, creatività e risultati tangibili, che danno soddisfazioni e si ha il piacere di condividere. Cascina Oschiena alla fine diventa una parte della vita di tutti quelli che l’hanno conosciuta. È la mia più grande soddisfazione, ed io li tengo sempre aggiornati: sulla crescita delle piante, sulle nevicate e sulla comparsa dei primi germogli, sull’arrivo di qualche nuova farfalla o la nascita di qualche rara specie di quadrifoglio.”
“Quando ho iniziato questa avventura – continua Alice – ho voluto condividerne lo spirito e gli obiettivi con altri agricoltori. Erano pochi, interessati ma non nascondevano qualche perplessità. Oggi invece si sta creando un piccolo circolo virtuoso e il cammino della sostenibilità viene percorso con una nuova consapevolezza da tanti, anche grazie ai programmi dell’Unione Europea e ai Piani di Sviluppo Rurale.”
A proposito di innovazione Alice non ha esitazioni “Per fortuna ora esistono tanti nuovi macchinari che permettono di rispettare il suolo e l’ambiente e consentono di ottimizzare l’impiego delle risorse…Io sono una grande sostenitrice delle innovazioni e della scienza perché possono contribuire concretamente a rendere l’agricoltura più sostenibile, da tutti i punti di vista. E, se ci pensiamo, sono state proprio le innovazioni tecnologiche a permetterci di rimanere attivi, comunicare e mantenere le relazioni anche in questo drammatico periodo della pandemia.”
Alice non si ferma mai. Una ne fa e cento ne pensa, ma la sua strategia è sempre chiara. Scrive, manda foto e video ai suoi contatti, racconta la sua azienda e la sua terra a chi non li ha ancora incontrati personalmente, invita, organizza. “Le confesso un mio desiderio: oggi il nostro riso viene venduto in parte ancora all’industria ma un domani mi piacerebbe che fosse destinato tutto alla vendita diretta proprio perché solo chi conosce questa Cascina sa cosa c’è dietro alla qualità speciale del nostro riso: un piccolo paradiso della biodiversità”. Che è meravigliosamente rinato grazie ad Alice.