Entro la fine dell’anno, Arla cambierà il packaging dei suoi prodotti sostituendo 600 milioni di cartoni di latte e 560 milioni di vasetti di yogurt con confezioni realizzate in materiali riciclabili. Una mossa che porterà all’eliminazione di 7.330 tonnellate di carbonio.
È la prima importante iniziativa dell’azienda che ha già comunicato nei dettagli i suoi obiettivi per arrivare ad essere completamente sostenibile. Arla si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 30% entro il 2030, a partire proprio dal packaging per cui l’obiettivo è una riduzione di circa 8.000 tonnellate di CO2 l’anno fino al traguardo finale. In tema di emissioni di carbonio Arla intende diventare assolutamente neutrale entro il 2050.
Il nuovo packaging sarà disponibile per i consumatori nei sei principali mercati europei di Arla: Svezia, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Germania e Regno Unito.
Per i 600 milioni di cartoni di latte si passerà dalla plastica di origine fossile alla plastica a base biologica derivata dalla canna da zucchero o dai sottoprodotti del legno, materiali rinnovabili al 100%. In tal modo si avrà una riduzione del 25% di anidride carbonica immessa nell’atmosfera rispetto a quella prodotta dalle confezioni di plastica derivata da fonti fossili.
Per i vasetti di yogurt, il passaggio alla plastica riciclabile porterà alla possibilità di riutilizzare i materiali, ovviamente nei Paesi in cui i sistemi di riciclo lo consentono.
“Nel corso degli anni, abbiamo già messo a punto molte iniziative che hanno reso il nostro packaging migliore per l’ambiente, ma sicuramente la conversione di quest’anno di oltre un miliardo di articoli da imballaggio è una delle mosse più importanti che abbiamo deciso di realizzare. Con questa scelta raggiungeremo il nostro obiettivo di risparmio di CO2 nel packaging per il 2019, ma ovviamente stiamo già lavorando per rispettare i piani di riduzione che ci siamo prefissati per il prossimo anno “ ha commentato Peter Giørtz-Carlsen, responsabile a livello europeo della società.
Arla aveva già fatto delle scelte importanti per ridurre gli impatti del packaging sull’ambiente: aveva deciso di ridurre i volumi e i pesi delle confezioni, di optare per materie plastiche a base biologica, di utilizzare materiali riciclati e di eliminare materiali ad alta intensità di gas serra. Dal 2005, Arla ha ridotto l’impatto di CO2 dei suoi imballaggi del 25%, equivalenti a 123.000 tonnellate di anidride carbonica immesse nell’atmosfera.
Ad esempio in Gran Bretagna le 7.500 tonnellate di plastica utilizzate per le bottiglie del latte ora contengono fino al 30% di plastica riciclata HDPE e i coperchi in plastica trasparente dei contenitori ora sono realizzati all’85% in PET riciclato, riducendo l’impatto ambientale di circa il 70%-
Arla Foods è una società che opera nel settore lattiero-caseario di proprietà di 10.300 agricoltori provenienti da Danimarca, Svezia, Regno Unito, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. Tra i brand più famosi Arla®, Lurpak® e Castello®. L’azienda è anche il maggior produttore mondiale di prodotti caseari biologici.
la strada non può essere che questa ! ora aspettiamo al varco anche i “blasonati” italiani…