Bieconomia: valorizzare gli scarti di patata e rucola per combattere funghi e patogeni dei cereali

Coniugare la sostenibilità economica con quella ambientale è una sfida complessa ma inevitabile per riuscire a dare prospettive serie e concrete al nostro pianeta. E con questo obiettivo è nato il progetto Susincer che si propone di valorizzare gli scarti agroindustriali per realizzare sottoprodotti ad alto valore aggiunto.

Partito il primo settembre, il progetto Susincer, Sustainable use of bioactive compounds from Brassicaceae and Solananceae wastes for cereal crop protection (utilizzo sostenibile di composti bioattivi estratti da scarti di Brassicaceae e Solanaceae per la protezione di colture cerealicole) individuerà le varietà di patata da industria e i coprodotti della filiera delle Brassicaceae più idonei per composizione biochimica grazie all’impiego di metodiche bioinformatiche e di biologia molecolare.

Bucce di patate, residui della disoleazione delle radici e dei fusti della rucola sono infatti scarti di lavorazione ad alto valore aggiunto perché sono ricchi di biocomposti attivi come glucosinolati, glicoalcaloidi, fenoli e flavonoidi, utili per la difesa della coltura stessa nei confronti degli stress biotici. E il progetto intende utilizzare proprio queste sostanze per sviluppare miscele e formulati da impiegare per la difesa di mais e frumento, che sono facilmente soggetti agli attacchi di funghi e patogeni, dannosi sia per la salute dell’uomo e degli animali. Riducendo, quindi, l’esposizione a funghi e patogeni, si riducono anche le micotossine e si ottengono, di conseguenza, cereali più salubri.

Le nuove formulazioni ad alto potere antifungino potranno dunque essere reintrodotte nella filiera delle produzioni cerealicole per la difesa da patogeni fungini e da insetti fitofagi, raggiungendo due traguardi importanti: un impatto ambientale ridotto e l’adozione di una difesa fitosanitaria più sostenibile. Un’opportunità  sia per gli agricoltori, che attualmente non dispongono di validi biofungicidi a basso impatto ambientale; sia per i consumatori, sempre più attenti alla sostenibilità dei prodotti, sia per le aziende che producono fertilizzanti, interessate a sviluppare nuovi prodotti in grado di creare valore economico e ambientale proprio dagli scarti industriali.

Il progetto, della durata triennale, è coordinato dal Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali del CREA, in collaborazione con CREA Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari e CREA Politiche e Bioeconomia. A finanziarlo è la Fondazione Cariplo – “Bando Economia Circolare: ricerca per un futuro sostenibile – Area Scientifica” 2019. Susincer è risultato secondo classificato tra i dodici vincitori di una competizione che ha visto oltre cento progetti candidati.

Coordinatrice scientifica del progetto è la ricercatrice Carlotta Balconi, che ha sottolineato il valore di questo sforzo multidisciplinare che potrà avere ricadute importanti sulle filiere coinvolte. Un obiettivo che sarà raggiunto grazie alla condivisione di metodologie e risultati con la comunità scientifica e con gli stakeholders.

Alessandra Apicella

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