Conoscere i livelli di nitrati nel suolo in tempo reale, una soluzione della Ben Gurion University Technologies

La BGN Technologies, il braccio tecnologico della famosa università israeliana, ha messo a punto una nuova tecnologia per la misurazione diretta, in tempo reale e continua dei nitrati nel suolo. La soluzione utilizza un sensore ottico basato sulla spettroscopia di assorbimento ed è resistente a qualsiasi condizione chimica e fisica del suolo.

Il sensore è in grado di rilevare concentrazioni di nitrati in percentuali anche ridotte,  da decine a centinaia di parti per milione (ppm), segnalando immediatamente i rischi per la crescita delle coltura. La sua capacità di monitorare continuamente i livelli di nitrati nel suolo consente di avere una visione molto dettagliata delle concentrazioni e della loro evoluzione.

I livelli di nitrati naturali nelle acque sotterranee sono generalmente molto bassi. Tuttavia, l’eccessivo utilizzo di fertilizzanti in agricoltura comporta spesso che quote di nitrati non asportate dalle colture possano passare dal suolo alle risorse idriche, contaminandole. Si parla di eutrofizzazione delle acque superficiali, che comporta la comparsa di alghe e la moria di pesci e di altri organismi, e di tossicità delle acque sotteranee. L’aumento del livello di nitrato nell’acqua è uno dei motivi principali che provoca la scarsa disponibilità di acqua potabile, un problema ambientale di portata mondiale.

La nuova tecnologia è stata sviluppata dal Professor Ofer Dahan dello Zuckerberg Institute for Water Research (ZIWR), dal Professor Shlomi Arnon del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Informatica, e Elad Yeshno, Ph.D. studente dello ZIWR.

“Gli attuali metodi di misurazione del nitrato del suolo sono macchinosi e impegnativi, anche in termini di personale necessario, e non forniscono un’indicazione in tempo reale sulla reale concentrazione di nutrienti nel suolo”, ha affermato Dahan. “Questa tecnologia, invece, può fornire in modo semplice e immediato agli agricoltori dati preziosi sulla quantità di disponibilità di nutrienti per le colture e consente l’ottimizzazione dell’applicazione dei fertilizzanti prevenendone l’uso in eccesso e riducendo l’inquinamento delle risorse idriche”, ha aggiunto Arnon.

Il progetto è stato finanziato dall’Autorità israeliana per l’innovazione e ora BGN Technologies è alla ricerca di un partner industriale per un ulteriore sviluppo di questa tecnologia e per la sua commercializzazione. Questo è uno dei tanti lavori multidisciplinari che il Jacob Blaustein Institutes for Desert Research di BGU sta conducendo in collaborazione con il Dipartimento di ingegneria elettrica e informatica dell’Università per affrontare le nuove sfide sul fronte delle risorse idriche ed energetiche, dell’alimentazione e dell’ambiente.

Alessandra Apicella

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