Cosa dovrebbe succedere all’agricoltura nei prossimi 10 anni?

Quando sta per iniziare un nuovo anno scatta inevitabile l’appuntamento con gli oroscopi, le previsioni, i possibili scenari. E un articolo del 31 dicembre di PrecisionAg fa alcune riflessioni sulla possibile evoluzione dell’agricoltura nei prossimi 10 anni e sui fattori chiave che le faranno cambiare passo. L’obiettivo è ormai noto: arrivare pronti al fatidico traguardo del 2050, che vuol dire riuscire a produrre cibo per una popolazione globale di più di 9 miliardi di persone. Una sintesi dei punti salienti.

Secondo l’articolo le carte decisive su cui si giocherà la partita saranno 6.

Tecnologia

Oltre alla digitalizzazione delle attività e all’agricoltura di precisione, le opportunità arriveranno dall’evoluzione dei sistemi satellitari e dei sensori. Le soluzioni che oggi vengono definite innovative – come quelle che impiegano l’intelligenza artificiale e il machine learning o che permettono un’analisi avanzata dei dati – diventeranno sempre più familiari e di uso quotidiano. Ovviamente per un’ampia diffusione queste tecnologie dovranno diventare più semplici da utilizzare e più accessibili dal punto di vista economico. Un prerequisito che consentirà alle aziende di avere concreti e immediati ritorni sugli investimenti.

Automazione

Grazie alle reti, alla banda larga e alla diffusione di tecnologie intelligenti, l’automazione potrà davvero rivoluzionare l’agricoltura. Oltre ai trattori e alle attrezzature, sarà la volta dei sistemi di irrigazione automatici in grado di erogare acqua e nutrienti in base alle informazioni meteorologiche e alle specifiche esigenze delle singole colture, ci saranno nuove tecnologie per il controllo delle temperature e nuove soluzioni in grado di avvisare tempestivamente sulle possibili minacce alla produzione o alla commercializzazione. L’Internet of Things diventerà sempre più pervasivo.

Dimensioni

Nel prossimo decennio lo scenario cambierà necessariamente perché si assisterà a un cambio generazionale: l’identità delle aziende muterà in base alle intuizioni e agli orientamenti dei nuovi responsabili. La domanda prioritaria è la seguente: le aziende agricole saranno più propense al consolidamento e all’ampliamento o le realtà più piccole punteranno su prodotti di nicchia? Su questo punto l’articolo non riesce a fare previsioni.

Trasparenza

Se ne parla riferendosi alla Blockchain, alla domanda dei consumatori, alle normative perché è un’esigenza sempre più sentita, ma nei prossimi 10 anni la trasparenza sarà un prerequisito indispensabile. Con una semplice raccolta di dati, l’azienda potrà dare risposte precise ai consumatori sulle caratteristiche nutrizionali dei prodotti e potrà dare informazioni puntuali alle istituzioni, soprattutto su argomenti di grande attualità come i cambiamenti climatici e l’utilizzo delle risorse. Quegli stessi dati serviranno per gli audit, le assicurazioni, nuovi finanziamenti…

Business

Sta cambiando il mercato e continuerà a cambiare. Sono state introdotti nuovi modelli di pricing e nuove piattaforme di e-commerce per consumatori e fornitori, si è assistito a un diffuso fenomeno di consolidamento delle imprese, gli investimenti in agricoltura di precisione stanno aumentando. Nasceranno ulteriori opportunità sia per le imprese che intendono supportare nuovi agricoltori e aree di prodotto emergenti, sia per chi vuole lavorare con imprese di Paesi in crescita come India e Brasile.

Supporto

La tecnologia non sostituirà le competenze – agricoltori, agronomi, addetti alle vendite, ecc. – contribuirà solo a rendere le attività più semplici, più efficienti, più efficaci. I nuovi agricoltori avranno bisogno di aiuto per riuscire ad orientarsi in un mondo in cui prendere decisioni richiederà competenze sempre più eterogenee, serviranno nuove generazioni di studenti e appassionati. La collaborazione sarà sempre più un fattore decisivo per far crescere il settore.

La conclusione dell’articolo non è un’ipotesi, è data come una certezza. L’agricoltura sarà uno dei settori più dinamici ed entusiasmanti dei prossimi anni perché proprio su questo terreno verrà giocata una partita decisiva: arrivare ad avere aziende agricole redditizie e un mondo davvero sostenibile.

E noi in Italia, con il nostro fantastico, unico patrimonio di eccellenze, come vediamo l’agricoltura dei prossimi 10 anni?

Una cosa è certa: in tema di competenze e soluzioni innovative abbiamo tutte le carte in regola.

Un esempio per tutti: lo scorso 8 dicembre è stato presentato Agrobot, un robot progettato per muoversi con agilità in mezzo ai vigneti, capace di superare gli ostacoli e di stabilire i trattamenti ideali per ottenere il massimo in termini di rese e qualità.  AgroBot è stato sviluppato all’interno del progetto di ricerca SMASH (Smart Machine for Agricultural Solutions Hightech) finanziato dalla Regione Toscana e ora è sperimentato nei vigneti di proprietà dell’azienda vinicola Castellani, in provincia di Pisa. Allo sviluppo di AgroBot stanno lavorando i ricercatori dell’Istituto di BioRobotica e dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Oltre ad AgroBot, saranno sviluppati un’unità di monitoraggio del suolo ispirato alle piante (Plantoide), un’unità volante (FlyBot) e un’unità di servizio a bordo campo (AncillaryBot), tutte soluzioni tecnologiche d’avanguardia che dialogheranno tra loro per far fronte alle nuove esigenze in tema di sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale.

E allora la nostra conclusione: perché non cavalcare questa evoluzione in atto nel settore per rendere l’agricoltura italiana un vero modello d’eccellenza a livello internazionale?

Nota. Il progetto SMASH è finanziato dalla Regione Toscana, nell’ambito del bando RS POR FESR2014-2020, e riunisce un consorzio guidato da E.D.I. Progetti e Sviluppo srl e formato, oltre ai due Istituti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, da Yanmar R&D Europe srl, Avmap srl, Base srl, KODE Chemoinformatics srl, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, alimentari, ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze, il Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Copernico srl, Dorian srl e l’agronomo Filippo Giuntini.

Alessandra Apicella

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