L’abbiamo letto in questi giorni, la Regione Emilia-Romagna ha approvato il progetto di legge che regolerà lo sviluppo, l’esercizio, la tutela e la salute delle api in regione.
Gli obiettivi sono chiari. Contrastare lo spopolamento degli alveari e i casi di moria delle api con l’adozione di regole più severe sull’uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura, individuare aree di particolare interesse apistico e agroambientale in cui vietare qualsiasi trattamento oppure consentire solo l’impiego di sostanze di cui sia comprovata la non tossicità per api e insetti pronubi. E ancora, salvaguardare la biodiversità delle specie di api, in particolare preservando dal rischio di ibridazione la sottospecie “Apis mellifera ligustica”, più comunemente nota come “ape italiana”, allevata e diffusa in Emilia-Romagna, ma anche esportata in tutto il mondo. E, infine, adottare adeguate misure di difesa igienico-sanitarie per proteggere gli alveari dal rischio di diffusione di malattie vecchie e nuove.
Ma anche la giunta regionale della Lombardia ha approvato un programma triennale 2020-2022 che stanzia 3,2 milioni di euro per migliorare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura lombarda e contrastare l’importazione di miele proveniente dalla Cina.
Queste ed altre iniziative analoghe riconoscono l’apicoltura come un elemento fondamentale per l’economia del Paese e per la salvaguardia della biodiversità.
E le api sono al centro anche dei programmi di finanziamento di Horizon 2020.
Secondo l’Unione Europea le api oggi sono soggette a numerose pressioni, in particolare la perdita di habitat che influenza la loro nutrizione, l’esposizione a varie sostanze chimiche, tra cui una serie di prodotti chimici, e a diversi agenti patogeni.
I fattori di stress non agiscono necessariamente in modo isolato, ma in combinazione, e i loro effetti possono essere diversi a seconda delle aree geografiche e delle specie di api.
Comprendere le interazioni tra i diversi fattori di stress costituisce una grande sfida scientifica. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il laboratorio di riferimento dell’UE (EURL) per la salute delle api stanno affrontando alcuni dei molteplici fattori di stress nelle api nel progetto MUST-B, ma la capacità di comprendere e mitigare le diverse cause che minacciano la salute delle api è ancora limitata, così come è ancora limitata la capacità di garantire popolazioni sane di api e di avere un’apicoltura sostenibile.
Per questo Horizon 2020 prevede finanziamenti per progetti in grado di superare questi attuali limiti di conoscenza. Per le proposte in grado di affrontare in maniera integrata questi problemi il contributo arriva a 9 milioni di euro, in ogni caso tutti i progetti che possono dare un contributo sostanziale saranno valutati e selezionati e potranno avere finanziamenti, anche se di entità inferiore.
I progetti dovrebbero avere un approccio multidisciplinare e riuscire a raggiungere questi obiettivi.
• Colmare le lacune di conoscenza sui rischi, concentrandosi principalmente sugli effetti letali (cronici e non) delle miscele di sostanze chimiche sia sulle api sane che su quelle infette a livello di popolazione e/o colonia, tenendo conto anche dell’aspetto della nutrizione delle api e dei suoi effetti sul loro benessere.
• Fornire protocolli basati sulla scienza per il miglioramento degli schemi di test delle api.
• Contribuire al consolidamento di piani di monitoraggio sulla salute delle api con lo sviluppo e l’uso di marcatori molecolari.
• Contribuire all’impollinazione e all’apicoltura sostenibile.