Pulito, trasparente, fresco, sostenibile. E poi rispetto per l’ambiente, benessere animale, responsabilità sociale. Sono questi i valori associati ai prodotti biologici che secondo l’Organic Trade Association (OTA) hanno fatto crescere le vendite nel corso del 2018
Il rapporto, presentato lo scorso 17 maggio, indica che nel 2018 il mercato del bio negli Stati Uniti ha raggiunto un fatturato di 52,5 miliardi di dollari, in crescita del 6,3% rispetto all’anno precedente.
Nuovi record sono stati raggiunti anche nel mercato non alimentare. Se le vendite di prodotti alimentari sono cresciute del 5,9 per cento con fatturato di 47.9 miliardi di dollari, le vendite di prodotti non alimentari sono aumentate del 10,6%, pari a 4,6 miliardi di dollari. Il tasso di crescita del biologico ha continuato a superare il mercato generale: nel 2018, le vendite di prodotti alimentari negli Stati Uniti sono aumentate solo del 2,3%, mentre le vendite di prodotti non alimentari sono aumentate del 3,7%.
Secondo lo studio dell’OTA un ruolo fondamentale è svolto dai Millennial, più scettici e diffidenti nei confronti del marketing ingannevole e più attenti ai valori della trasparenza e dell’integrità della catena alimentare.
In generale, comunque, i consumatori sono rassicurati dal prodotto biologico non solo perché è certificato, realizzato e monitorato secondo standard ufficiali, ma perché è l’unico che non contiene OGM, pesticidi o prodotti chimici tossici, coloranti o conservanti.
Altro fattore importante: il biologico è sempre più diffuso, non è più un mercato di nicchia. Il 5,7% del cibo venduto negli Stati Uniti oggi è bio e i consumatori possono acquistarlo ovunque, anche su Internet, un fenomeno sempre più frequente.
Ancora oggi a trainare la crescita del settore sono le vendite di frutta e verdura biologiche, che sono aumentate a 17,4 miliardi di dollari nel 2018 con un tasso di crescita del 5,6%, pari a quella registrata nel 2017.
La categoria generale di frutta e verdura, prodotti biologici e i prodotti convenzionali, è cresciuta solo dell’1,7 per cento nel 2018. Frutta e verdura rappresentano il 36,3% di tutte le vendite di alimenti biologici. I prodotti ortofrutticoli biologici rappresentano il 14,6% di tutti i prodotti venduti negli Stati Uniti e hanno quasi raddoppiato la loro quota di mercato negli ultimi dieci anni.
Chi sceglie il biologico cerca prodotti realizzati con ingredienti semplici di alta qualità provenienti da marchi impegnati in una agricoltura sostenibile. Acquista da caseifici biologici, perché vuole prodotti privi di antibiotici, ormoni sintetici e prodotti chimici, anche se la crescita nel settore lattiero-caseario degli Stati Uniti è rallentata per il secondo anno consecutivo.
In questo contesto emergono alcune nuove tendenze.
Se prima erano favoriti il latte scremato e i prodotti a basso contenuto di grassi oggi vengono preferiti prodotti ricchi di grassi e proteine salutari. Molti Millennial inoltre si stanno orientando verso alimenti e bevande a base vegetale. Secondo gli esperti dell’OTA queste nuove esigenze richiedono una nuova ventata di innovazioni nel settore del latte biologico e nel 2018 si sono già visti i primi risultati con l’introduzione di nuove bevande a base di latte ad alto contenuto proteico e latticini a pieno contenuto di grassi, con nuovi sapori e spesso con l’aggiunta di erbe naturali.
Buoni anche i dati relativi alle uova. Sebbene la crescita delle vendite di uova biologiche sia rallentata rispetto al boom registrato nella prima parte di questo decennio, il comparto raggiunge un volume di vendite pari a 858 milioni di dollari, con una crescita del 9,3% nel 2018.
Le motivazioni che spingono i consumatori ad acquistare prodotti biologici si confermano anche nell’ambito dei prodotti non alimentari: dalla scelta dei tovaglioli usati per la tavola al cibo per gli animali domestici, dai prodotti cosmetici agli integratori.
Nel 2018, questi prodotti hanno raggiunto i 4,6 miliardi di dollari di vendite con un tasso di crescita del 10,6%. Nel 2017 la percentuale era del 7,4%.
La crescita più forte deriva dalla fibra, la più grande delle categorie non alimentari, che rappresenta il 40% del mercato non alimentare biologico. Nel 2018, la fibra ha registrato un fatturato di 1,8 miliardi di dollari, rispetto ai 1,6 miliardi di dollari del 2017.
Le conclusioni dell’OTA sono chiare. Per il biologico le prospettive sono molto positive, anche se non esenti da sfide. E i produttori dovranno continuare a impegnarsi per crescere e innovare, mantenendo tuttavia due punti fermi: la credibilità del marchio biologico e la fiducia dei consumatori.
La ricerca che ha portato a queste evidenze si è basata su un sondaggio condotto da gennaio ad aprile di quest’anno su più di 200 aziende ed è stata realizzata dal Nutrition Business Journal.
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