Grazie a un batterio, il pane scartato diventa una nuova fonte di risorse

Lo spreco alimentare è un problema pratico ed etico ovunque ma negli Stati Uniti, secondo l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, nel 2018 il cibo ha rappresentato oltre il 21% (63 milioni di tonnellate) dei rifiuti urbani. Una parte significativa di questi rifiuti è costituita da pane, panini e altri prodotti da forno, che in parte vengono somministrati al bestiame come fonte di carboidrati e proteine, ma in parte vengono gettati via.

A questo proposito, un team dell’Agricultural Research Service, che ha sede a Peoria, nell’Illinois, ha messo a punto una metodologia per utilizzare i batteri e convertire il glucosio (zucchero) presente nei rifiuti del pane in un composto come 2KGA (acido 2-cheto-D-gluconico), che può dar vita a molti composti preziosi come l’acido ascorbico (vitamina C), utilizzato in alimenti e bevande, integratori, prodotti farmaceutici e per la cura personale.

Il batterio utilizzato è Pseudomonas reptilivora ed è stato recuperato dall’ARS Culture Collection che contiene circa 100.000 batteri e funghi isolati ed è una delle più grandi collezioni pubbliche di microrganismi al mondo. Aggiunto alla collezione negli anni ’40 e inizialmente considerato un contaminante indesiderato nelle procedure di fermentazione oggi il P. reptilivora si riscatta: diventa uno strumento utile per ridurre gli sprechi alimentari e per creare prodotti utilizzabili in molti campi.

Secondo Saha, un chimico di ricerca con l’Unità di ricerca sulla bioenergia del centro, 2KGA è una “piattaforma chimica” che aiuta a sintetizzare grandi quantità di acido ascorbico, sali di acido ascorbico, acido eritorbico e altre sostanze utili per applicazioni alimentari e industriali. Esistono altri metodi per generare 2KGA, ma richiedono additivi come azoto, sali minerali e altri ingredienti costosi. Ora, invece, inserito in una miscela di acqua distillata ed enzimi, il P. reptilivora è una soluzione biologica per produrre 2KGA e per ridurre gli sprechi alimentari.

L’ARS Culture Collection è ospitata all’interno dell’Unità di ricerca sulla prevenzione delle micotossine e sulla microbiologia applicata presso l’ARS. La collezione è un importante punto di riferimento e una risorsa nazionale e internazionale per l’agricoltura, l’industria, la sicurezza alimentare, le biotecnologie, il bioterrorismo e la medicina. Solo l’anno scorso, l’ARS Culture Collection ha inviato più di 5.500 isolati batterici, rispondendo alle richieste provenienti dagli Stati Uniti e da altri 43 paesi e i suoi isolati sono stati citati in più di 48.000 pubblicazioni scientifiche e brevetti.

Alessandra Apicella

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