Soprattutto chi vive nelle grandi città sa bene che mediamente le dimensioni degli appartamenti sono ridotte. Non solo, gli spazi delle abitazioni sembrano contrarsi nel tempo. Gli oggetti si moltiplicano e quell’appartamento che sembrava ampio, o semplicemente giusto, diventa improvvisamente incapace di ospitare altro, anche una sola pianta. E chi ama le piante vive tutto questo come una grande limitazione. Il verde fa bene agli occhi, fa bene al cuore, fa bene all’aria che respiriamo …Molti di noi ricordano con nostalgia le grandi case dei nostri nonni, forse un po’ spoglie e minimaliste, ma con spazi generosi e anche inutili. Avevano anche il giardino e l’orto.
E allora come trovare una soluzione per vivere in spazi ridotti senza rinunciare al verde?
A questo ha pensato Francesco Tirinnanzi un po’ per caso. Laureato in chimica, ha iniziato a lavorare in una grande azienda farmaceutica dove dichiara di aver imparato tanto, poi ha voluto dare una mano all’azienda di famiglia che si occupa di mobili di arredamento per negozi e case private. Ma cresceva la voglia di camminare con le proprie gambe. Francesco è uno di quelli che ama le piante, ma la sua casa è piccola, senza balconi e con poche finestre. Ecco l’idea: realizzare dei sistemi per cui le piante potessero diventare elementi d’arredo flessibili e spostabili, come dei quadri da appendere alle pareti o sul davanzale delle finestre.
“Volevo dare la possibilità a chiunque di fare un po’ di giardinaggio domestico pur in assenza degli spazi tradizionalmente necessari – afferma Francesco – e così proprio studiando il davanzale delle mie finestre ho iniziato a disegnare un’infrastruttura che fosse agganciabile in modo sicuro, leggera, regolabile ma anche resistente e spostabile facilmente.
“Dopo diversi tentativi con materiali eterogenei, con l’aiuto di un amico ingegnere oggi siamo riusciti ad ottenere una soluzione che è stata brevettata. È in materiale acciaioso, non si deteriora, non si deforma, è riciclabile, ed è ricoperta con una vernice vetrosa ad alta resistenza.”
Francesco alla fine ha creato la sua startup GardenStuff. È stato chiamato dal Politecnico di Milano e oggi collabora con un ricercatore che lo sta aiutando a mettere a punto alcuni aspetti del design della sua soluzione. Nel 2020, a ottobre, parteciperà – e sarà l’unica startup presente – all’Expo Design di Dubai dove con altri grandi del design animerà il padiglione dedicato all’Italia. “Il padiglione sarà all’ingresso dell’esposizione – dichiara orgoglioso Francesco – e questo vuol dire che tutti i visitatori e gli ospiti vedranno per prima cosa le proposte italiane.”
Il progetto di Francesco è ancora da perfezionare da tanti punti di vista, ma la sua raccolta di crowdfunding sta andando alla grande ed è affiancato da un Business Angel. Sta ricevendo già molte richieste perché la sua idea piace: piace ai privati, piace a molte aziende che sono interessate ad avere spazi lavorativi gradevoli e con aria ricca di ossigeno, piace a tanti alberghi che vogliono diversificare con eleganza e design italiano i loro ambienti.
“L’idea è quella di creare una community tra gli appassionati di giardinaggio che usano Elliot, ho chiamato così la soluzione. Nei vasi vogliamo inserire dei sensori che raccoglieranno minuto per minuto i dati relativi alle condizioni delle piante, questi dati saranno inviati nel nostro cloud e grazie a tecnologie di machine learning diventeranno informazioni e consigli utili che ciascuno riceverà sul suo cellulare tramite un’apposita app. Ognuno ovviamente sarà libero di scegliere le proprie piante o erbe aromatiche preferite ma sarà sufficiente fare una foto alle foglie per ricevere le informazioni pertinenti e nella community tutti potranno condividere esperienze ed opinioni.
“Esistono molte soluzioni per avere mini serre o orti domestici- conclude Francesco – ma io non volevo che la cura delle piante fosse delegata a lampade o sistemi di irrigazione automatizzati, che richiedono impianti elettrici. Volevo che la cura rimanesse nelle mani dell’uomo. Ben vengano tutte le tecnologie che possono supportare le nostre attività ma in fondo il giardinaggio è un hobby che rilassa e dà soddisfazioni: è un piacere che va conservato e condiviso.”
una buona idea di coniugare il verde casalingo con la tecnologia. mi piace.
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