Lo scorso 7 febbraio, a Sotheby’s Milano, in occasione della presentazione della undicesima edizione del progetto Vendemmia d’Artista, è stata presentata una ricerca commissionata da Ornellaia sulle nuove dinamiche in atto nel mondo delle imprese. Lo studio ha cercato di fotografare i meccanismi evolutivi della nostra società a partire dai tre grandi processi in atto: quello di genere, quello di cittadinanze e quello tecnologico.
Analizzando le posizioni apicali, negli ultimi 15 anni in Italia è fortemente aumentata la percentuale delle donne professioniste: avvocati (+17,3%), architetti (+12,5%), medici (12%), giornalisti (+11,3%), commercialisti (+11,2%). Anche nelle carriere pubbliche le quote rosa fanno registrare una netta crescita, a doppia cifra per quanto riguarda i magistrati (+15,4%), i prefetti (+12,9%), i diplomatici (+10,2%). Ma se in questi ambiti le presenze femminili si avvicinano alla parità, nel mondo delle imprese private le quote di partecipazione femminili alle posizioni di vertice sono cresciute meno uniformemente: +2,2% nelle imprese d’istruzione, +2,3% in quelle agricole, ma complessivamente solo +1% di imprenditrici o socie d’azienda.
Rispetto alle donne, nel segmento dell’imprenditoria, crescono di più gli imprenditori stranieri: +3,9% negli ultimi 15 anni. I settori che hanno visto un maggiore aumento di cittadini stranieri in posizioni apicali sono l’edilizia (+6,8%), il commercio (+5,7%), alberghi e ristorazione (+5,4%). Il mondo della ristorazione e dell’accoglienza è anche quello in cui è esplosa maggiormente la trasformazione tecnologica, con una variazione percentuale rispettivamente del +22,8% e del +21,4%.
Dove l’apporto di competenze specifiche è ridotto, il rimescolamento non porta benefici. Per esempio nell’ambito dell’industria tradizionale i lavoratori stranieri, pur rappresentando il 17,5% dei lavoratori, producono soltanto il 9,4% del PIL del settore, mentre nel settore degli alberghi e ristoranti, pur rappresentando il 10,7% dei lavoratori, producono il 18,4% del PIL.
E così le imprese agricole gestite da donne, possiedono il 21% della SAU (superficie agricola utilizzabile) e producono il 28% del PIL agricolo nazionale.
In entrambi i casi l’aumento di valore aggiunto, dovuto verosimilmente a forme di reinterpretazione del lavoro, si aggira attorno al 7%.
La trasformazione tecnologica è esplosa particolarmente nel mondo della ristorazione e dell’accoglienza, così come resta fondamentale per le imprese di qualsiasi settore essere sempre ‘al passo con i tempi’.
Per riassumere l’andamento dei tre fenomeni: per le donne è stato importantissimo il “sapere accumulato” cioè la loro preparazione di base, per gli stranieri la capacità di adattamento e per la tecnologia un mix di queste due cose.
In questa occasione Ornellaia e Sotheby’s hanno sottolineato i loro impegni su tutti i tre fronti: per lo sviluppo, per la preparazione internazionale, per la presenza delle donne, e per la ricerca tecnologica.
In particolare, Ornellaia ha sottolineato il ruolo chiave che hanno le donne nell’azienda e ha messo in luce la passione e la competenza di Olga Fusari, enologa dell’azienda dal 2016, un incontro avvenuto con la vendemmia del 2005 quando lei svolge il suo tirocinio universitario. Nel 2006 Fusari fa studi sperimentali sul “Comportamento fisiologico di viti Cabernet Sauvignon e Merlot in funzione del sistema di potatura” nei vigneti di Ornellaia, per la sua tesi di laurea in Viticoltura ed Enologia, dando inizio ad una collaborazione fra l’azienda e l’Università di Firenze, ancora oggi presente. Dal giugno 2008 entra stabilmente a far parte dello staff di Ornellaia in qualità di assistente enologo e dal 2012 è membro degustatore della Camera di Commercio per la valutazione di idoneità dei vini alle Denominazioni di Origine. La sua passione la spinge a vivere anche esperienze internazionali, frequenta il corso di Terroir and Vineyard Management presso Bordeaux Sciences Agro e fa un’esperienza di vinificazione in Argentina, presso Bodega Rolland azienda di proprietà di Michel Rolland, storico consulente enologico.
Sotheby’s Vini ha invece ricordato di aver avuto una grande donna al timone dal 1990 al 2015, Serena Sutcliffe, MW, Presidente Onorario di Sotheby’s Wine. Sutcliffe è stata la seconda donna a diventare un Master of Wine nel 1976 ed è riconosciuta come una delle principali autorità mondiali, la sua leadership ha aiutato Sotheby’s Wine a crescere nel business globale, vendendo vino all’asta a Londra, New York e Hong Kong e fornendo consulenza a clienti di tutto il mondo. .
Eccellenza dei vini italiani. Un dato interessante sul mondo del vino emerso dalla ricerca del Censis. Confrontando le top 100 del 2008 e le top 100 del 2018 secondo il Liv-ex, l’indice del mercato secondario dei fine wines, che monitora l’andamento degli scambi delle griffe più quotate del mondo enoico, si nota come gli italiani passino da 6 nel 2008 a 10 nel 2018, quindi in aumento non solo rispetto al 2008 ma, soprattutto, rispetto al 2017, confermandosi come l’unica nazione che cresce in valore assoluto di 2 unità. Calano invece i vini francesi a quota 85 rispetto agli 86 dello scorso anno; stabili gli USA a 3; diminuiscono gli australiani, da 2 a 1, mentre gli spagnoli rimangono a 1 come l’anno scorso.