“Spesso le aziende intraprendono questo percorso perché è abbinato a opportunità di finanziamento, come ad esempio quelle legate al Piano di Sviluppo Rurale, ma quando si accorgono che dà loro indicazioni importanti per diventare più efficienti e ridurre tanti sprechi ne vengono coinvolte. Riescono a vedere le loro attività con occhi diversi e individuano criticità e aree di miglioramento, che si possono tradurre in vantaggi di business”.
È questo il primo sintetico commento che dà Francesca Falconi, socia di Germana Olivieri in LCA-lab, lo spin-off dell’ENEA che affianca le imprese negli studi di Life Cycle Assesment.
Francesca ha mosso i suoi primi passi proprio nel mondo dell’agroalimentare collaborando a un progetto che vedeva protagonista il grande gruppo Granarolo. Nel mondo degli allevamenti la riduzione delle emissioni di CO2 rappresenta un tema cruciale e il gruppo era impegnato a fare il punto sull’intero ciclo produttivo per individuare con precisione l’entità e le concause del fenomeno e intraprendere le azioni più opportune per ridurne gli effetti.
Ma anche il suo secondo progetto l’ha vista all’opera sullo stesso terreno. Uno studio realizzato in collaborazione con il CREA e l’ENEA l’ha portata ad analizzare una serie di allevamenti di suini e bovini in Lombardia e di bufale in Campania e nel Lazio. L’obiettivo era definire lo stato dell’arte della loro carbon footprint, le cause, le dinamiche, le aree di miglioramento…
“Le situazioni erano molto diverse tra loro, lo dimostravano i dati che abbiamo raccolto e analizzato. Partendo da quei dati la metodologia ci ha poi permesso di analizzare tutti i fattori, e anche i loro effetti combinati: dal tipo di mangimi utilizzati per le razioni alimentari, che implicavano coltivazioni con diversi impatti ambientali, all’età e al livello di produttività degli animali, alla natura delle loro deiezioni.
“Le aziende sono sempre più consapevoli che le emissioni di CO2 dei loro allevamenti rappresentano un problema che ormai è sotto i riflettori –afferma Francesca – sanno che non possono più permettersi di ignorare il fenomeno, anche perché è strettamente correlato al tema del benessere animale, e la metodologia del Life Cycle Assesment le aiuta ad avere una visione globale con dati precisi in base ai quali risulta più facile definire un piano di interventi, con tappe e traguardi in funzione delle urgenze e delle priorità.”
Oggi Francesca sta lavorando ad un progetto coordinato dal Consorzio Marche Biologico che ha l’obiettivo di rafforzare la filiera biologica marchigiana dei seminativi e valorizzare antiche varietà di cereali e legumi.
“È un progetto particolarmente interessante perché anche in un mondo perfetto come quello del biologico si possono individuare aree di miglioramento con importanti impatti ambientali. E in fondo anche nel biologico, sempre più apprezzato e diffuso, diventa importante differenziarsi e far comprendere ai consumatori il valore aggiunto di certe azioni che hanno conseguenze importanti per la tutela e la salvaguardia dei territori.”
Francesca entra nelle aziende sempre in punta di piedi con la sua valigetta piena di strumenti e metodologie, ascolta, osserva, prende appunti, poi valuta il percorso più adeguato e lo propone al cliente, scegliendo dalla sua valigetta tutto quello che è più appropriato per la situazione e per il raggiungimento degli obiettivi.
“È un mestiere affascinante – dichiara Francesca – perché ogni azienda è un mondo a sé, con l’originalità delle sue persone e del territorio di appartenenza, dei suoi prodotti e dei suoi processi, e riuscire a realizzare un percorso rigorosamente scientifico ma estremamente personalizzato è una sfida che dà grandi soddisfazioni. È anche un mestiere dove non si finisce mai di imparare e quando il cliente è soddisfatto si ricomincia a pensare a come fare di più e meglio. Una volta concluso il progetto se poi il cliente ti richiama si instaura un rapporto di collaborazione ancora più importante: vuol dire che ti considera una vera alleata, che può dare un contributo decisivo al successo della sua azienda. In Italia sono tanti gli imprenditori che amano le loro aziende e che vogliono poter comunicare il loro impegno e l’eccellenza dei loro prodotti. Noi di LCA-lab li aiutiamo a cercare tutti gli elementi concreti che testimoniano la loro passione, il loro grande lavoro per la qualità, il loro amore per il territorio, andando oltre il già prestigioso biglietto da visita del made in Italy.”