Sono più di 100 scienziati e 22 le organizzazioni coinvolte nel grande African BioGenome Project (AfricaBP), che si propone di sequenziare i genomi di oltre 100.000 specie di piante, animali, funghi, protisti e altre specie eucariotiche africane. Saranno adottate tecnologie avanzate per la genomica e la bioinformatica e il patrimonio di informazioni raccolto sarà a disposizione di agricoltori, allevatori e ambientalisti di tutto il continente.
Gli obiettivi prioritari dell’iniziativa sono: mettere a punto strategie efficaci di conservazione della biodiversità, identificando le specie a rischio di estinzione; aiutare a creare sistemi alimentari più resilienti e sostenibili; migliorare e armonizzare la condivisione di dati e benefici in tutta la comunità africana.
Per disciplinare l’accesso nazionale ai dati saranno definite norme specifiche da condividere tra i diversi Paesi secondo le linee guida indicate dal Protocollo di Nagoya, lo strumento internazionale adottato dalla Conferenza delle parti della Convenzione sulla Biodiversità Biologica (CBD).
Il progetto vuole essere anche un esempio di innovazione e un invito rivolto ai diversi governi nazionali affinché investano nella genomica e nella bioinformatica e per favorire le ricerche e lo sviluppo di nuove professionalità in questo campo sarà creato anche uno specifico centro di competenza.
Ma c’è un’altra notizia che arriva dall’Africa, l’Autorità nazionale per la biosicurezza (NBA) del Kenya ha pubblicato le linee guida per l’editing del genoma, il Kenia diventa così il secondo Paese dopo la Nigeria a prendere una posizione precisa su questa tematica di grande attualità.
“Le linee guida daranno indicazioni sull’approccio da adottare durante la presentazione e la revisione delle domande per l’esame di progetti di ricerca, prove e rilascio commerciale di prodotti ottenuti con l’impiego di queste tecnologie“, ha dichiarato Roy Mugiira della NBA.
Nel documento sono anche delineati i possibili scenari per la regolamentazione delle tecniche di modifica del genoma e dei prodotti derivati con precisazioni sulle possibili casistiche, ai sensi della biosicurezza o meno, e viene precisato che ogni situazione che esula dall’area della biosicurezza verrà valutata singolarmente.
Queste le linee guida.