L’EFSA sta costituendo un gruppo consultivo di stakeholder per effettuare la revisione delle linee guida sulla valutazione del rischio dei pesticidi sulla salute delle api.
La revisione si concentrerà sulle prove della crescente mortalità delle api, partendo dall’analisi dell’attuale situazione dell’apicoltura; sulle diverse tipologie di impiego dei pesticidi, in particolare attraverso l’applicazione a spruzzo, il trattamento delle sementi o l’applicazione granulare; sull’aggiornamento dell’elenco delle colture più attraenti per le api e sull’utilizzo di test più sofisticati. Nei prossimi due mesi EFSA comunicherà i particolari di questo nuovo progetto anche se ha già dichiarato che le nuove linee guida dovrebbero essere completate nel 2021.
La decisione di rivedere il documento esistente, che è stato pubblicato nel 2013, è stata presa dalla Commissione Europea su richiesta di alcuni Paesi membri che hanno evidenziato l’esigenza di aggiornare alcune sezioni e per la presenza di nuovi dati ed evidenze scientifiche.
E sempre l’EFSA sta portando avanti due progetti pilota per valutare i rischi dei residui di pesticidi multipli negli alimenti in relazione al sistema nervoso e tiroideo umano. Le valutazioni, che originariamente dovevano essere pubblicate a fine 2018, dovrebbero essere comunicate a giugno 2019.
Il termine è stato esteso per rispondere ai commenti ricevuti da una consultazione pubblica sui criteri di definizione dei gruppi in cui sono inseriti i pesticidi (Cumulative Assessments Groups). La metodologia adottata, infatti, si basa sulla classificazione dei pesticidi in gruppi e si fonda sull’ipotesi che i pesticidi che causano gli stessi effetti possono produrre tossicità cumulativa congiunta, anche se non hanno modalità di azione simili.
In base alle indicazioni ricevute dalla Commissione Europea e dagli Stati membri ora l’EFSA e il suo partner nel progetto, l’Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente (Dutch National Institute for Public Health and the Environment RIVM) stanno riesaminando le valutazioni che saranno aggiornate anche in base ai nuovi dati e alle nuove informazioni raccolte. Il documento comprenderà anche un’analisi degli aspetti ancora incerti della ricerca, un esito dovuto ai limiti delle conoscenze e delle tesi scientifiche attualmente disponibili.
Cambiando scenario invece, in un evento tenutosi nel corso della scorsa edizione di MacFrut a Rimini, Coop ha annunciato di mettere al bando il glifosato e altri tre erbicidi e di promuovere l’adozione di tecnologie agricole innovative per migliorare l’efficienza, la resa e la sostenibilità delle coltivazioni.
Anticipata da una lettera indirizzata agli inizi di febbraio ai 116 fornitori di ortofrutta, Coop ha comunicato l’eliminazione di 4 molecole controverse per l’ambiente e di ricorrere a modalità di gestione alternative. Ha anche precisato che saranno possibili poche e temporanee eccezioni in casi di oggettiva difficoltà che i fornitori dovranno comunque concordare con Coop.
I primi frutti liberi dai 4 pesticidi ad arrivare nei reparti dei 1100 punti vendita Coop saranno le ciliegie seguite a breve distanza da meloni, uva e clementine per un totale di 15 colture nel corso del 2019. Nei prossimi tre anni queste pratiche verranno estese a tutte le famiglie dei prodotti ortofrutticoli a marchio Coop per un volume complessivo di oltre 100.000 tonnellate di prodotti coinvolti.
Era il 1993 quando Coop avviò una campagna per la riduzione dei pesticidi raccogliendo 1 milione di firme. Da allora più di 10 molecole chimiche sono state eliminate dai prodotti a marchio Coop, in molti casi anticipando di anni la normativa, e il prodotto a marchio Coop da tempo vanta un ridotto contenuto di pesticidi, inferiore del 70% rispetto al residuo ammesso dalle leggi. E fin dal 1988, su richiesta di Coop, i produttori al posto di impiegare i pesticidi hanno spesso applicato tecniche di lotta integrata e in molti casi per contrastare gli insetti dannosi hanno inserito altri insetti loro predatori, non dannosi per le coltivazioni.
la coscienza della sostenibilità, una delle ultime possibilità per ridurre il disastro.