In fondo chi non può permettersi un piccolo orto per ragioni pratiche – ma lo vorrebbe – fa tentativi minimalisti: si impegna a coltivare su balconi o terrazzini almeno le erbe aromatiche basilari come la salvia o il rosmarino.
Portare a tavola prodotti freschi di cui si conosce da vicino la provenienza e la storia è una soddisfazione e dà anche certezze sulla qualità e sulla sicurezza degli alimenti. In fondo, il successo di tante vertical farm nasce anche da questi presupposti. Questo tipo di produzione locale conquista i consumatori, li coinvolge e li fa sentire più partecipi e anche più sostenibili. Lo hanno capito anche grandi centri commerciali come Marks & Spencer e Kroger che stanno organizzando all’interno dei loro spazi aree dedicate alle vertical farm in cui ciascuno può vedere e scegliere le piante direttamente dai vassoi in cui crescono.
E Miele, uno dei leader nell’area degli elettrodomestici di alta gamma, ha deciso di puntare proprio sul vertical farming acquisendo Agrilution, una società di Monaco specializzata. La proposta è una soluzione domestica, o per ristoranti, realizzata appositamente per coltivare tra le proprie mura insalate, erbe e micro ortaggi, freschi, aromatici e ricchi di sostanze nutritive, perfetti anche per l’alimentazione dei bambini.
Il modulo di Agrilution si chiama Plantcube. La coltivazione è automatizzata e lo spazio richiesto è ridotto, le dimensioni sono analoghe a quelle di un frigorifero standard. Ovviamente, grazie al design, la soluzione diventa anche un vero elemento di arredo per la cucina o la sala da pranzo. Plantcube è un sistema autonomo controllato tramite il cloud di Agrilution che ne regola l’illuminazione, il microclima e l’irrigazione. Un’apposita app consente di essere aggiornati sulle condizioni e sulla crescita delle piante e dà indicazioni per la manutenzione e per la raccolta delle coltivazioni.
Attualmente, Agrilution offre una gamma di 25 diversi tipi di insalate, erbe aromatiche e micro ortaggi che comprendono anche varietà meno conosciute come il pak choi rosso o la senape indiana, la “wasabina mustard”.
Dopo l’installazione, il primo raccolto può essere effettuato nell’arco di poche settimane, ma successivamente la raccolta può essere fatta su base giornaliera. Vengono utilizzati solo semi certificati e rigorosamente non geneticamente modificati e per ogni piantina sono indicati i tempi necessari alla crescita. La base su cui crescono le piantine è prodotta a Monaco da Agrilution ed è realizzata con tessuti riciclati.
Agrilution fa notare che un solo cespo di lattuga coltivato in un campo richiede fino a 120 litri d’acqua per crescere mentre quello stesso volume di acqua alimenta un Plantcube per un anno intero. Attualmente però il costo di questa soluzione si aggira sui 3.300 dollari e ovviamente il prezzo non comprende i consumi energetici relativi al funzionamento della soluzione.
Sarà il prossimo “elettrodomestico” di cui non potremo fare a meno? Certamente il prezzo rappresenta ancora un ostacolo, ma l’intuizione di Miele in fondo è stata lungimirante e potrebbe aprire un nuovo mercato, in grado di rendere più accessibili anche queste innovazioni. D’altro canto, per alcuni la soddisfazione di servire sulle tavole verdure appena raccolte potrebbe non avere prezzo.
i prototipi costano sempre abbastanza all’inizio, ma mi sembra un bel segnale di interesse