I suoi genitori pensavano che dopo il liceo Olga si sarebbe iscritta a una facoltà scientifica, non avevano previsto che le vacanze estive a Bolgheri avrebbero lasciato un segno indelebile. Quella distesa di terre e di vigneti l’aveva conquistata e lei, come il titolo del famoso libro di Susanna Tamaro “Va’ dove ti porta il cuore”, aveva seguito il suo sogno. Così con il desiderio di lavorare a contatto con la natura, ma senza nessun punto di riferimento concreto per farlo, Olga Fusari si iscrive ad Agraria e segue il corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia. Avrebbe voluto anche lavorare per quella azienda di prestigio, dai vini rinomati in tutto il mondo, l’Ornellaia. Ci prova. Chiede di fare il tirocinio universitario proprio lì e per la sua tesi di laurea conduce gli studi sperimentali sul “Comportamento fisiologico di viti Cabernet Sauvignon e Merlot in funzione del sistema di potatura” proprio nei vigneti di Ornellaia.
Il sogno diventa realtà. Dal 2008 Olga entra a far parte dello staff di quell’azienda e oggi è l’enologa ufficiale.
“Il vigneto ha un fascino speciale, ha sempre una storia da raccontare ed ogni pianta ha una sua identità, ci sono piante che vivono da anni su quei terreni e sono ancora lì a dare il meglio di sé. E ogni pianta produce un’uva particolare. E ogni annata è diversa. È un mondo con tante certezze ma ogni giorno c’è qualcosa da scoprire e per cui stupirsi, nulla rimane uguale nel tempo. Saper cogliere tutte le minime variazioni è sempre un’emozione, è la soddisfazione di riuscire a comprendere quello che la natura ci comunica e che noi, se siamo distratti, non potremo mai capire.”
Fare l’enologo sembrerebbe un mestiere da uomini ma Olga racconta che nel 2002, quando si è iscritta all’università per seguire questo indirizzo, il 40 per cento della popolazione era proprio costituita da donne. “Oggi molte delle mie compagne lavorano in aziende vinicole come me, stanno cambiando tante cose in questo settore.”
“È anche un settore molto legato alle tradizioni, tramandate di padre in figlio, ma sempre attento alle innovazioni. La nostra azienda, ad esempio, collabora da tempo con alcune Università, come quella di Firenze e di Bordeaux, e lo scambio di competenze ed esperienze ci porta continuamente ad esplorare nuove tecniche e nuovi materiali per rendere i nostri vini migliori e ancora più speciali.”
Ogni anno tirocinanti provenienti da quelle università sono ospitati ad Ornellaia e affiancano il personale nelle attività quotidiane, proprio come era capitato a Olga nel 2005.
Ma anche i suoi tirocini non sono mai finiti. La sua passione la porta a frequentare il corso di Terroir and Vineyard Management presso Bordeaux Sciences Agro e fa un’esperienza di vinificazione in Argentina, presso Bodega Rolland, azienda di proprietà di Michel Rolland, storico consulente enologico.
Ma se iniziate a parlare di vini con lei preparatevi. Dei quattro vini rossi e dei tre vini bianchi dell’azienda Olga sa tutto perché ne ha seguito tutte le fasi: dalla vinificazione all’invecchiamento in legno, dall’assemblaggio finale all’imbottigliamento. Potrebbe raccontarvi la storia del vino contenuto in ogni bottiglia, potrebbe parlarvi della vite da cui è arrivata quell’uva e delle barriques che l’hanno custodito …Se poi le chiedete informazioni su quel vino speciale Ornus, fatto con uve di Petit Manseng lasciate appassire sulla pianta e raccolte a fine ottobre, che è un’alchimia perfetta tra zuccheri e acidità, mettetevi comodi: è una storia che merita mezza giornata.