Packaging, Tesco fa sul serio

Lo scorso 22 agosto, Tesco ha avviato la seconda fase del suo piano “Remove, Reduce, Reuse & Recycle”, “Rimuovi, riduci, riutilizza e ricicla”. Quattro verbi, imperativi, che non lasciano dubbi sulla sua volontà di arrivare ad avere un packaging veramente sostenibile.

Il gruppo ha dichiarato che entro la fine del 2019 eliminerà i materiali più difficili da riciclare dai prodotti che portano il suo marchio e che con questa manovra rimuoverà oltre 4.000 tonnellate di materiali da 8.000 linee. Ma ora è al lavoro anche con i suoi fornitori.

Nei quattro incontri con i suoi oltre 1.500 fornitori, ha ribadito e condiviso la sua strategia sul packaging e ha anche comunicato che dal 2020 le dimensioni e l’idoneità degli imballaggi saranno un fattore decisivo per la selezione e la scelta dei prodotti.

Nel corso degli incontri è stato portato ad esempio il caso di un produttore che, ridimensionando le sue confezioni familiari di patatine del 23%, è riuscito a ridurre di 5.000 tonnellate il peso dell’imballaggio e ha risparmiato importanti costi di logistica: i pallet ora vengono imballati in modo più efficiente e si riduce il numero di viaggi dei camion per un totale di 50 miglia di strada.

Nel presentare la seconda fase del suo piano, il Ceo Dave Lewis ha ribadito la sua posizione: “Senza un’infrastruttura nazionale, gli sforzi dell’industria per migliorare la riciclabilità dei materiali utilizzati negli imballaggi saranno una goccia nell’oceano. Nel gennaio 2018, abbiamo invitato il governo a realizzare questa infrastruttura e ci siamo offerti di aiutare, anche con spazi all’interno dei nostri parcheggi, per mettere a punto i processi più adeguati alla raccolta dei materiali non attualmente riciclati dai consigli locali. L’invito rimane valido e la necessità di agire non è mai stata così urgente.”

La strategia di Tesco è scritta nero su bianco. La catena è impegnata a ridurre l’impatto ambientale delle sue attività e considera gli imballaggi un fattore decisivo per la conservazione dei prodotti e la riduzione degli sprechi ma anche un’area su cui bisogna investire per evitare un uso pericoloso e costoso delle risorse del pianeta.

Già a partire dal 2018, il gruppo aveva pubblicato un elenco dei materiali impiegati e li aveva classificati in tre gruppi connotati dai colori “rosso, ambra o verde” in base alla loro possibilità di riciclo. Tesco si è impegnata a eliminare entro la fine di quest’anno quelli indicati con il colore rosso perché difficili da riciclare. A fine anno, ci sarà un aggiornamento di questa tabella nel caso ci fossero novità su soluzioni e metodi per il riciclo.

Tesco tra l’altro è uno dei firmatari del “The UK Plastics Pact che riunisce le aziende dell’intera catena del valore delle materie plastiche per rivederne l’impiego in una logica di economia circolare.

Le aree chiave di questa strategia sono tre.

Materiali e design. Gli imballaggi devono essere progettati per essere utilizzati, riutilizzati, quindi riciclati o riutilizzati in modo da impiegare in modo efficiente le risorse e ridurre al minimo l’impatto ambientale. L’obiettivo è diminuirne il volume ed eliminare tutti i materiali difficili da riciclare.  

Recupero e riciclo. Semplificare la scelta e l’utilizzo dei materiali è la premessa per realizzare un processo di riciclo a circuito chiuso. Tesco sostiene l’esigenza di creare impianti integrati e crede che servano investimenti in soluzioni innovative, sta collaborando con il governo, i fornitori e l’industria per accelerare la realizzazione di un vero circuito di economia circolare.

Modifica del comportamento del cliente. Aiutare i consumatori a fare scelte sempre più sostenibili con informazioni semplici, chiare e coerenti sugli imballaggi e incoraggiare i clienti a riciclare i materiali, usare i propri contenitori e comunque a scegliere in modo sempre più consapevole.

Questi alcuni passaggi indicativi del commento di Dave Lewis riportati nel loro blog.

Abbiamo esaminato tutti gli imballaggi della nostra attività e stiamo prendendo provvedimenti per rimuovere tutto il materiale non riciclabile e in eccesso; dove non possiamo rimuoverlo, lo stiamo riducendo al minimo assoluto e stiamo esplorando nuove opportunità per riutilizzarlo. Se l’imballaggio non può essere riciclato, non avrà spazio nella nostra attività.

La verità è che alcuni imballaggi e materie plastiche contrbuiscono a conservare al meglio gli alimenti e aiutano a prevenire gli sprechi ma stiamo cercando soluzioni alternative riciclabili o riutilizzabili.

Stiamo anche esplorando nuove tecnologie per arrivare ad avere coperchi e buste di pellicola riciclabili e stiamo testando alcune pratiche per aiutare colleghi e clienti a utilizzare meno plastica e riciclare di più.

Abbiamo trasformato un Tesco Extra a Cambridge in un punto vendita sperimentale, ci stiamo facendo aiutare proprio dai clienti per individuare le soluzioni più sostenibili in linea con le loro esigenze: dagli acquisti multipli allo stesso prezzo dei multipack a una corsia dedicata alla vendita di frutta e verdura sfusa. Quando capiremo quali cambiamenti funzionano meglio, li adotteremo in tutti i nostri 2.658 negozi nel Regno Unito.

Potremmo evitare di utilizzare una enorme quantità di plastica: potremmo risparmiare 490 tonnellate di questo materiale eliminando le confezioni multipack; 50 milioni di tonnellate evitando le fascette sulle lattine di birra e 44 milioni di tonnellate eliminando le posate dagli alimenti “on the go”.  L’opportunità è enorme. Questo mese abbiamo eliminato i sacchetti per le consegne a domicilio evitando di impiegare 250 milioni di tonnellate di plastica.

Per troppo tempo gli imballaggi sui beni di consumo sono stati eccessivi. Abbiamo esaminato tutte le variabili di una confezione di un pacchetto di cereali, a parità di contenuto, e siamo rimasti sorpresi nel rilevare le differenze di dimensioni e di materiale impiegato per un sacchetto rispetto ad una scatola. Abbiamo anche aperto un pacchetto di patatine e ci siamo chiesti perché la confezione potrebbe ospitare il doppio del contenuto.

Per questo abbiamo convocato i nostri fornitori partner, vogliamo trovare soluzioni veramente efficienti, che potrebbero richiedere materiali diversi e nuovi design. Tutto ciò richiederà uno sforzo enorme, ma deve essere fatto.

Esamineremo i prodotti categoria per categoria e daremo il tempo sufficiente per apportare queste modifiche…le efficienze che creeremo avranno un valore commerciale … se riusciremo a farlo bene, i progressi riguarderanno l’intera catena di approvvigionamento e introdurranno cambiamenti significativi nell’industria alimentare.

Ma per chiudere il ciclo sugli imballaggi in modo che possano essere utilizzati, riutilizzati, raccolti e riciclati continuamente, è necessario fare di più. Abbiamo bisogno di un’infrastruttura nazionale standardizzata di raccolta e riciclaggio. Oggi, i tassi di riciclo variano tra le autorità locali dal 65% al 17%. Senza un’infrastruttura nazionale, gli sforzi del settore per migliorare la riciclabilità dei materiali utilizzati negli imballaggi non avranno l’impatto di cui abbiamo bisogno.

L’immagine è di Tesco.

Alessandra Apicella

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