MetoMotion lo scorso 31 luglio ha ottenuto un finanziamento di 1,5 milioni di dollari per il suo robot realizzato appositamente per la gestione delle serre. Chi è stato l’investitore non è dato saperlo, così dicono i ben informati, si tratta però di una società olandese attiva nell’agritech.
MetoMotion è una startup israeliana che ha creato GRoW, un piccolo robot che veglia sulla salute dei pomodori e quando è il momento giusto li raccoglie.
GRoW, “Greenhouse Robotic Worker”, utilizza sistemi di visione 3D e algoritmi di visione artificiale per identificare e localizzare i pomodori maturi; coordina bracci multipli, progettati su misura e automatizzati, e ha un dispositivo di estremità per una raccolta delicata dei frutti che permette di mantenerli perfetti e intatti. Utilizzando tecnologie di machine learning il sistema è stato addestrato per visionare e controllare la crescita dei frutti e misurare il loro livello di maturità.
Il coltivatore ha la possibilità di personalizzare il robot in base alle diverse varietà e alle sue esigenze professionali. Il sistema raccoglie anche tutti i dati e li analizza per fornire informazioni preziose sulle colture, come la mappa della quantità di resa all’interno della serra, e dà indicazioni sulle previsioni di resa. Gli stessi dati vengono anche utilizzati per una pianificazione ottimale della raccolta.
GRoW è stato progettato per essere perfettamente integrato con l’infrastruttura esistente della serra ed è perfetto anche per svolgere altri lavori pesanti che vengono effettuati nelle serre come la potatura, l’impollinazione, la defogliazione.
I due inventori di GRoW, fondatori della società, sono Adi Nir, che ha lavorato per più di 15 anni nello sviluppo di tecnologie per il settore aerospaziale, e Omer Nir, che ha acquisito competenze specifiche nell’area dei sistemi robotizzati per applicazioni agricole. Omer ha conseguito anche un Master of Science in ingegneria agraria al Technion-Israel Institute of Technology.
Secondo i due fondatori di MetoMotion, che oggi è una società del portafoglio di aziende di The Trendlines Group, le serre ad alta tecnologia – situate principalmente nel nord Europa – rappresentano circa il 10% del mercato totale delle serre e con un robot GRoW le loro potenzialità aumenterebbero in modo sostanziale: il ritorno sugli investimenti di un coltivatore si vedrebbe in meno di 3 anni e la riduzione dei costi di lavoro relativi ai raccolti è valutata pari al 50%.
Sulla capacità di innovazione delle startup israeliane nell’area dell’agritech non ci sono dubbi. Secondo il rapporto pubblicato da AgFunder e Start-Up Nation Central gli investimenti tecnologici israeliani nell’AgriFood nel periodo 2014-2018 sono stati pari a $ 759 milioni e l’ecosistema comprendeva quasi 700 startup. Un bilancio veramente eccezionale per un Paese che ha una superficie di poco più di 22.000 chilometri quadrati.
La foto è di MetoMotion.