Quanto fa bene il trifoglio bianco alle galline…e all’economia circolare

L’aggiunta di componenti proteici al mangime degli animali è importante ma spesso gli agricoltori devono acquistare prodotti importati, di solito costosi. In Europa si stanno cercando alternative valide e in primo luogo si stanno valutando le potenzialità delle proteine contenute in tante specie vegetali.

Per questo la storia di Peter Probst ha destato l’attenzione dell’Unione Europea ed è stata considerata un esempio virtuoso di economia circolare.

La fattoria di Peter Probst è biologica dal 2011. Possiede oltre 100 ettari di terreni agricoli nello stato tedesco della Sassonia. Oltre a pecore, mucche e cavalli, ha 1600 galline ovaiole. Per arricchire di proteine il mangime delle sue galline utilizza composti contenenti farina di semi di sesamo. Peter però è in contatto con l’istituto di ricerca e tecnologia applicata ZAFT presso l’Università di Dresda e il professor  Knut Schmidtke gli aveva suggerito di testare il trifoglio rosso e bianco come possibile alternativa. Il trifoglio aveva dimostrato di essere una fonte di azoto perfetta per i terreni quindi si poteva provare ad aggiungerlo alla rotazione delle colture per i non ruminanti.

Sono stati coltivati dunque campi di trifoglio bianco e trifoglio rosso e un gruppo di lavoro ha testato la loro idoneità per aggiungerli come componenti proteici dei mangimi prodotti in Germania.

L’obiettivo era valutare se i granuli di trifoglio rosso e bianco erano facilmente digeribili per le galline ovaiole e analizzarne i valori nutrizionali. Il progetto si è sviluppato in più fasi perché sono stati fatti diversi tentativi variando il mix dei mangimi a seconda delle diverse età delle galline. Ogni volta il mangime veniva valutato in funzione delle prestazioni delle galline e della qualità delle uova e gli esiti venivano comparati con i valori ottenuti utilizzando il mangime consueto. Le analisi sono state effettuate ogni 8 settimane in un gruppo di 100 galline.

Il progetto è in corso da oltre un anno e i risultati si sono già dimostrati interessanti. Il trifoglio bianco è risultato davvero adatto come componente dei mangimi, mentre  quando al mangime viene aggiunto il 15% di granuli di trifoglio rosso gli esiti non sono positivi, anche se il team che segue il progetto ritiene che quantità inferiori potrebbero dare buoni risultati. Per quanto riguarda i costi non sono emerse sostanziali differenze rispetto ai consueti componenti proteici. A seconda del valore nutrizionale e del contenuto proteico, alcune miscele sono risultate leggermente più economiche, altre un po’ più costose.

Peter ha deciso di iniziare a utilizzare un 5% di pellet di trifoglio bianco nella dieta delle galline ovaiole e aumenterà gradualmente la percentuale. Per le galline più grandi questo significa che il mangime costerà 0,01 € in meno al chilo; per le galline più giovani il mangime risulta invece più caro di 0,02 € al chilo, perché ad esso vanno aggiunte anche proteine della patata.

Il bilancio di questo progetto è comunque positivo: la produzione di uova è migliorata e il mangime conferisce al tuorlo un colore molto attraente e uniforme.

Alessandra Apicella

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