Spiegare chi è davvero l’azienda, come ha scelto di operare e con chi, e perché i suoi prodotti sono diversi da tanti altri. È una delle sfide più sentite nel mondo dell’agroalimentare, sempre più popolato da produttori e offerte e dove continuano a pullulare slogan e messaggi che hanno sempre meno presa sui consumatori.
E il gruppo Bonduelle lo sta facendo e il 10 luglio ha anche rilasciato un comunicato stampa. Ha messo nero su bianco in sintesi la sua strategia, raccontando il dietro le quinte del suo brand, anche se già noto e affermato. Ha spiegato come i suoi prodotti vengono coltivati e come arrivano dal campo al piatto.
Il suo modello agro-industriale, Bonduelle lo definisce un triangolo vincente e virtuoso. È vantaggioso per i partner agricoli, che ricevono anche supporto in materia agronomica; per il gruppo, che in tal modo è in grado di fornire verdure e ortaggi di qualità secondo parametri rigorosi; per il consumatore finale, che può gustare prodotti eccellenti e sicuri tutto l’anno.
Il gruppo Bonduelle attualmente coltiva quasi 128.000 ettari di terra in tutto il mondo e lavora con 3.100 partner agricoltori, di cui 1.500 in Francia.
Principalmente collabora con gruppi di produttori – rappresentano il 76% delle superfici coltivate – con cui stipula un contratto annuale in base a parametri precisi: viene assicurata la rotazione delle coltivazioni, essenziale per evitare il depauperamento del suolo, e vengono indicate le quantità di prodotti necessari in base alle proiezioni di vendita, per ridurre al minimo gli sprechi e ottimizzare la produzione industriale.
Secondo il gruppo, il modello è molto apprezzato dagli agricoltori per una serie di motivi concreti. Garantisce loro:
– indipendenza, in linea generale Bonduelle rappresenta il 20% delle loro entrate;
– sicurezza, grazie a prezzi garantiti con diversi mesi di anticipo e indipendenti dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime;
– remunerazione, basata su un modello sostenibile che tiene conto dei rischi climatici;
– accesso alle competenze degli esperti del dipartimento agronomico del gruppo.
Le basi di questo modello sono nate negli anni ’90 con la creazione di una carta agronomica che la Bonduelle ha realizzato in sette lingue per distribuirla a tutti i suoi partner. Attualmente il 96% dei partner agricoli ha firmato quella carta, che indica nei dettagli i requisiti da rispettare sia per la qualità dei prodotti sia per una pratica di agricoltura responsabile.
Nel comunicato vengono anche indicate alcune delle tecniche adottate per garantire le rese e tutelare la salute del suolo e viene sottolineato che il punto di forza del gruppo è proprio la condivisione di know how ed esperienze.
Tra le pratiche agricole adottate sono citate lo strip till, che viene utilizzato soprattutto in Russia, il plant coverage, il diserbo meccanico, il monitoraggio dei campi tramite droni per irrigazioni puntuali, nell’interesse della salute delle piante e della tutela delle risorse idriche.
Il gruppo opera con uno specifico dipartimento agronomico costituito da 260 esperti – agronomi, ingegneri e tecnici- che supervisionano ogni aspetto della gestione dei campi e delle coltivazioni ma anche le fasi delle lavorazioni dando supporto a tutti i partner coinvolti. E in questo contesto, il monitoraggio delle colture è fondamentale soprattutto per riuscire a raccogliere al momento giusto. Nel comunicato un esperto del dipartimento fa l’esempio dei piselli e dichiara che è difficile che trascorrano più di cinque ore tra il momento della raccolta e il momento in cui vengono lavorati e confezionati.
Il gruppo Bonduelle si è prefissato un obiettivo per il 2025: produrre in modo totalmente sostenibile arrivando ad avere il 100% delle terre coltivate con pratiche e tecniche alternative in grado di assicurare il benessere del suolo e un utilizzo ottimale delle risorse.
L’area in cui si stanno testando tutte le possibili innovazioni a vantaggio della sostenibilità è quella del Nord della Piccardia, la regione della Francia che ha visto gli esordi della Bonduelle. Qui vengono realizzate rotazioni in modo estensivo e tutto è monitorato con sistemi di geolocalizzazione. Molti progetti sono realizzati in collaborazione con Innovaterre, un gruppo di agricoltori che condividono conoscenze ed esperienze su pratiche agronomiche innovative e sostenibili.
E allora viva la comunicazione quando aiuta anche i consumatori a capire cosa c’è dietro un brand!
L’immagine è del gruppo Bonduelle.
…e qui ci starebbe bene Blockchain come mezzo…