Riscaldamento globale e futuro del nostro cibo, creata una nuova varietà di fagioli resistente alla siccità

I fagioli sono una fonte di cibo di alta qualità sempre più apprezzata ovunque, ma in tutta l’America Latina sono un pilastro dell’alimentazione quotidiana. Secondo i dati dell’Università di Sheffield, nel 2015, il Messico ha consumato una media di 8,6 kg di fagioli a persona, mentre nel Regno Unito il consumo pro capite è stato inferiore allo 0,3 kg. Ora l’aumento della siccità e delle ondate di caldo stanno minacciando la sopravvivenza delle colture e stanno mettendo a rischio la sicurezza alimentare delle popolazioni. 

Per far fronte alle nuove emergenze indotte dal riscaldamento globale, sono tanti i progetti e gli studi avviati a livello internazionale e tra questi c’è anche il Pod Yield Project che vede protagonista l’Institute for Sustainable Food dell’università di Sheffield con la collaborazione con l’Istituto di biotecnologia della National Autonomous University del Messico. L’obiettivo: riuscire a creare colture più resistenti in grado di assicurare un’alimentazione di qualità alle popolazioni di quell’area geografica americana.

I ricercatori guidati da Julie Grey, dell’Institute for Sustainable Food dell’università di Sheffield, hanno esaminato le differenze tra il fagiolo comune e il fagiolo tepario, una varietà coltivata naturalmente in Mesoamerica e Messico da migliaia di anni, capace di crescere in ambienti semi-desertici. Il team ha osservato che il fagiolo tepario resiste agli ambienti più aridi perché i suoi stomi sono meno densi e le valvole microscopiche sulle sue foglie vengono utilizzate per controllare la perdita di acqua e l’assunzione di anidride carbonica . 

Manipolando le dimensioni e la densità degli stomi, i ricercatori sono stati in grado di creare varietà di fagioli che sono in grado di conservare più acqua e dunque possono crescere in condizioni di siccità molto meglio rispetto altri tipi di fagioli.   

Julie Gray ha dichiarato: “L’agricoltura moderna utilizza molta acqua – circa il 70% dell’acqua dolce globale – ma questa risorsa sta diminuendo a causa dei cambiamenti climatici e abbiamo un disperato bisogno di trovare alternative per consentire agli agricoltori di ridurre l’irrigazione e per riuscire a fornire cibo sufficiente alla nostra popolazione in crescita. Ci auguriamo che il nostro lavoro produrrà raccolti che utilizzano meno acqua e che quindi risultino più adatti ai climi futuri più caldi e secchi “.

Infatti, se in America Latina con l’inizio precoce della siccità stagionale si può arrivare a perdere fino all’80% dei raccolti di fagioli, si stima che la coltivazione di nuove varietà di fagioli nel solo Messico potrebbe far risparmiare fino al 3% dell’intero utilizzo agricolo dell’acqua del Paese, l’equivalente di 4,5 miliardi di litri di acqua l’anno, proprio grazie all’utilizzo di colture più resistenti alla siccità. La perdita dei raccolti, ovviamente, porterebbe anche seri problemi economici e richiederebbe di importare materie prime anche da altri Paesi.

Gray ha aggiunto: “Abbiamo imparato tanto sulle colture dei fagioli dai nostri partner messicani e siamo lieti di poter applicare le nostre conoscenze sugli stomi ai problemi del mondo reale. Andando avanti in questo progetto testeremo ulteriormente le piante in serra e in campo e studieremo anche alcune varietà di soia lavorando insieme ai Royal Botanical Gardens di Kew e ad altri partner negli Stati Uniti”. 

Il gruppo di Julie Gray ha acquisito competenze specifiche sul comportamento degli stomi e delle cellule di guardia e utilizza tecnologie avanzate come la termografia a infrarossi per fenotipizzare le risposte di crescita dell’intera pianta.

L’immagine è dell’Università di Sheffield.

Alessandra Apicella

2 Comments
  1. questo è il più classico esempio di quello che si dovrebbe sapere e si dovrebbe insegnare sulla genetica moderna che si avvale di tecniche specifiche: in moltissimi campi agroalimentari, oggi non servono gli OGM, serve invece ritornare ai “centri di diffusione” delle piante (es. centro america per i fagioli) e reperire lì forme più o meno “ancestrali” delle varietà moderne della stessa specie, studiarle e carpirne alcune specifiche modalità di adattamento, da trasferire nelle varietà commerciali attraverso le nostre avanzate tecniche di breeding.
    articolo interessante.

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