Tutto è iniziato un po’ per caso. Le solite chiacchiere con amici tra il serio e il faceto e poi, come capitava spesso, si è arrivati a parlare di un tema a loro caro: cosa si potrebbe fare per riqualificare alcune zone dismesse in una logica di sostenibilità ed economia circolare, creando opportunità per chi vi abita e per l’intero territorio? Ma quella volta la discussione non si è conclusa con la serata, è diventata un’idea e quell’idea coinvolge in un tam tam altri amici e conoscenti.
Così nasce GH Zero, una startup che in poco più di un anno è diventata una SpA e che oggi vede la partecipazione e il supporto di tanti protagonisti dell’imprenditoria italiana e delle istituzioni. Nella compagine societaria è presente il Gruppo Comoli Ferrari di Novara e sono in corso collaborazioni con Acqua Novara VCO, Novamont, Valagro, Tea Sistemi, Nova Coop, l’incubatore universitario ENNE3.
Lo scorso giugno, nel corso del consueto appuntamento dei giovani industriali di Confindustria, è stata anche premiata come esempio di efficientamento energetico e sostenibilità.
GH Zero disegna, realizza e commercializza serre innovative dove si coltivano in ambienti protetti – con tecniche idroponiche e luci al Led – verdure e ortaggi con un utilizzo ridotto e ottimizzato di risorse idriche e grande efficienza energetica.
“Quando abbiamo iniziato a parlarne nel gennaio del 2018 – afferma Massimiliano Caligara, amministratore delegato – abbiamo capito che era un percorso fattibile perché gli ingredienti per far decollare il progetto c’erano tutti: ciascuno di noi aveva delle competenze specifiche utili, le tecnologie erano tutte disponibili, il terreno per fare questa nostra semina era a portata di mano e la sostenibilità stava diventando un tema davvero cruciale, quindi i tempi erano maturi. Devo ammettere però che non avevamo previsto le accelerazioni …la proposta di GH Zero stava mobilitando molto più interesse e coinvolgimento del previsto, in molti volevano che dalle idee passassimo velocemente ai fatti.”
Caligara era responsabile chimico di laboratorio in una grande azienda, un incarico che lascia per dedicarsi alla nuova società, ma è anche presidente di un circolo di Legambiente, Amici di lago onlus di Arona, un impegno che continua a seguire con passione. Anzi la sua nuova missione lo ha portato a intensificare i rapporti con l’associazione ambientalista che oggi è uno dei partner del progetto.
E veniamo ai fatti che tutti aspettavano.
Lo scorso 22 marzo è stato presentato ufficialmente il modulo pilota della “Serra 2020”, allestito presso l’istituto di agraria G. Bonfantini di Novara. Qui i ragazzi dell’istituto fanno esercitazioni e vivono l’esperienza dell’alternanza scuola lavoro. E, su proposta di Caligara, sono stati proprio i ragazzi a personalizzare questa serra decorandone l’esterno con pitture ecologiche per far capire immediatamente ai passanti cosa c’è e cosa succede in quell’ambiente rigorosamente chiuso e protetto.
“Le serre dove si coltivano verdure e ortaggi con tecniche idroponiche sono sicuramente una soluzione molto efficace per produrre cibo in modo sostenibile ovunque, anche in luoghi con scarse risorse territoriali”, afferma Caligara. “Le variabili però per realizzarle e per riuscire a produrre secondo parametri di elevata qualità e di vera sostenibilità sono molteplici. Lo abbiamo sperimentato. Per questo abbiamo deciso di individuare i migliori materiali e le migliori soluzioni, adeguate ad ogni specifica coltura. Nel campo delle luci al Led ad esempio, la scelta non è così semplice perché ogni pianta richiede un’illuminazione particolare a seconda della sua fase di vita. Per questo noi stiamo collaborando con Elmo che nei suoi laboratori di ricerca e sviluppo sta mettendo a punto delle tecnologie particolari in funzione delle esigenze delle singole piante.
“Ma lo stesso vale per la scelta dei materiali di costruzione, per l’uso dei dispositivi IoT e per la scelta dei software cui è delegata la supervisione dell’efficienza della serra. In parole povere, oggi ci sono davvero tante tecnologie disponibili ma noi stiamo creando dei moduli personalizzati e personalizzabili proprio per assicurare che chi sceglie di realizzare una serra abbia solo il meglio, già ottimizzato e testato.”
A proposito di luci, le tecnologie LED intelligenti scelte da GH Zero permettono di selezionare con facilità il range di lunghezze d’onda luminose per stimolare al meglio la fotosintesi, migliorare la produzione, fare diverse coltivazioni durante l’anno, senza dover sostituire il corpo lampada.
E a proposito di climatizzazione, nelle serre di GH Zero gli ambienti sono ottimizzati in funzione delle diverse colture massimizzando la portata di trattamento d’aria interno, per diminuire il salto termico al quale le piante sono esposte, e minimizzando il ricambio d’aria esterno, per controllare la CO2 e ridurre al minimo l’esposizione ad agenti patogeni e il consumo energetico. Tra l’altro il controllo della climatizzazione e dell’atmosfera è stato progettato con l’opzione di estremizzare le condizioni ambientali, per trasformare la serra in un laboratorio di stress delle colture, finalizzato allo sviluppo di bioattivatori e biostimolatori in ambito agronomico.
Ma i particolari e i dettagli tecnici di Serra 2020 sono davvero tanti e per ognuno Caligara riesce a raccontarti una storia, fatta di prove, test, valutazioni, messe a punto. E per ognuna di queste storie ha scritto un lieto fine: ogni particolare o ogni dettaglio è stato scelto perché è il migliore, perfetto per il benessere delle piante e ideale per combattere le emissioni e salvaguardare l’ambiente.
Oggi finalmente, grazie al lavoro di GH Zero, adottare una serra diventa un’operazione molto semplice, perché ci sono diversi moduli “prefabbricati” facili da installare e il set di soluzioni è già ottimizzato e pronto per essere utilizzato.
E allora perché non riempiamo di serre tante aree dismesse delle nostre città? Daremmo nuova vita a zone dimenticate, creeremmo opportunità di lavoro e produrremmo cibo fresco a km0… Anche questa storia avrebbe sicuramente un lieto fine, perché non scriverla?
Nella foto, il modulo pilota della “Serra 2020”, allestito presso l’istituto di agraria G. Bonfantini di Novara.