Molti insetti stanno scomparendo e molti altri sono in difficoltà, ma va ricordato e ribadito che il loro ruolo è decisivo: per gli equilibri degli ecosistemi e anche per la sicurezza del nostro cibo. Per questo 70 ricercatori di 21 Paesi hanno unito le forze per sensibilizzare il mondo politico e l’opinione pubblica.
Per pianificare le azioni necessarie è stata creata un’apposita roadmap, con obiettivi a breve, medio e lungo termine, che è stata pubblicata lo scorso 6 gennaio su Nature Ecology & Evolution. L’intento è quello di raccogliere tutte le conoscenze disponibili e di condividerle con chiunque operi sul territorio per recuperare il più velocemente possibile la situazione e ricreare le condizioni necessarie alla loro sopravvivenza.
La roadmap dà alcune linee guida per le diverse priorità.
Prima di tutto, sono indicate alcune azioni definite come “no regret solutions”, devono essere intraprese immediatamente e indipendentemente dalle nuove conoscenze che si conseguiranno perché riguardano in senso lato gli ecosistemi e la biodiversità. Devono essere adottate pratiche efficaci ma “insect friedly nell’agricoltura, nella gestione degli habitat e nello sviluppo urbano.
In secondo luogo, devono essere stabilite le priorità: quali specie, aree e problematiche richiedono più urgentemente attenzione e interventi.
A medio termine, dovrebbero essere programmati nuovi studi per chiarire meglio i principali fattori di stress e i loro effetti e per effettuare ricerche in aree ancora poco esplorate. Parallelamente andrebbero realizzate indagini più approfondite per capire la storia e l’evoluzione degli insetti esistenti, verificando anche le collezioni presenti nei musei, un percorso importante per recuperare anche la biodiversità.
Gli interventi a lungo termine prevedono invece la creazione di partnership pubblico-private e il finanziamento di progetti per ripristinare o creare luoghi idonei in cui gli insetti possano continuare a vivere. Questo dovrebbe svolgersi parallelamente a un lavoro di monitoraggio globale con criteri e metodologie comuni per avere un quadro completo sullo stato di salute degli insetti ed evitare situazioni critiche o dirompenti.
Tra i promotori di questa iniziativa c’è Jeff Harvey del Netherlands Institute of Ecology (NIOO-KNAW) e dell’università di Amsterdam. Il professore ritiene che il declino degli insetti è una grave minaccia, che la società non può più rimandare di affrontare. Harvey si augura che chiunque possa utilizzare questa tabella di marcia, a partire da chi opera direttamente sul territorio, “noi come scienziati, vogliamo raccogliere tutte le conoscenze disponibili, condividerle e collaborare con tutti gli attori coinvolti per iniziare al più presto a difendere e recuperare il mondo degli insetti minacciato da troppi fattori di stress indotti dall’uomo come la perdita e la frammentazione dell’habitat, l’inquinamento, le specie invasive, i cambiamenti climatici.”
Tra gli scienziati che partecipano a questa task force c’è Dave Goulson, professore di Lifescience all’Università di Sussex esperto di insetti e autore di numerosi libri sui bombi, e Hans de Kroon, dell’istituto di Bioscienze dell’università di Radboud, autore di uno studio sul declino della biomassa degli insetti.
Le immagini sono del Netherlands Institute of Ecology (NIOO-KNAW).