Specie selvatiche e minacce: in California c’è un nuovo sistema di allerta

Essere in grado di monitorare e rilevare rapidamente le cause di malattie e di morte degli animali selvatici è importante per tutte le specie, inclusi gli esseri umani. Ad esempio, l’intossicazione da acido domoico, provocata dalla crescente diffusione di alghe nei sistemi costieri e di acqua dolce, minaccia sia la fauna selvatica sia la salute umana. Anche il virus del Nilo occidentale, che provoca la morte degli uccelli, è di fatto un rischio anche per gli animali domestici e le persone. Questa, in sintesi, l’opinione di Terra Kelly, epidemiologo della fauna selvatica presso l’UC Davis One Health Institute, che ha contribuito alla realizzazione del nuovo sistema di sorveglianza per la fauna selvatica messo a punto in California.

Chiamato Wildlife Morbidity and Mortality Event Alert System, questo sistema si avvale di tutti i dati raccolti dalle organizzazioni che si occupano della cura e della riabilitazione delle specie selvatiche ed è stato creato da ricercatori della University of California, Davis, School of Veterinary Medicine, con la collaborazione del California Department of Fish and Wildlife e del Wild Neighbors Database Project.

“Le azioni umane stanno contribuendo a creare una vasta gamma di minacce: perdita di habitat, introduzione di specie invasive, inquinamento, malattie, incendi – ha affermato Terra Kelly – e un sistema come questo può aiutare a comprendere con maggior precisione la natura e l’entità delle minacce e può essere uno strumento prezioso per riuscire a intervenire in modo tempestivo, riducendo i danni.”.

Com’è nato il progetto

Le organizzazioni che lavorano per curare e riabilitare gli animali selvatici malati e feriti sono in prima linea e i loro dossier clinici contengono una grande quantità di informazioni che, se condivise, possono indicare modelli più ampi.

Questi dossier anni fa venivano archiviati, in formato cartaceo o elettronico, ma nel 2012, i co-fondatori del progetto Wild Neighbors Database Devin Dombrowski e Rachel Avilla hanno creato il Wildlife Rehabilitation Medical Database (WRMD), uno strumento online gratuito che oggi è utilizzato da più di 950 organizzazioni in 48 stati e 19 Paesi.

Dombrowski e Avilla hanno presentato il loro strumento al California Department of Fish and Wildlife che collabora da sempre con l’Università della California e esperti e ricercatori hanno lavorato insieme per progettare un sistema di allerta utilizzando il monitoraggio dei dati registrato nel database.  

Per testare il sistema e per stabilire i parametri dei segnali di allerta, gli scienziati hanno analizzato 220.000 casi registrati tra l’inizio del 2013 e la fine del 2018.  Il set di dati includeva record di 453 specie diverse, dal più comune al più raro.

Il sistema ha rilevato diversi eventi particolarmente rilevanti. 

• Decesso di uccelli marini lungo la costa della California centrale e meridionale nella tarda primavera 2016. Gli esami post mortem hanno confermato che stavano morendo di fame.

• Decesso di uccelli marini nell’aprile 2017. La tossicità dell’acido domoico è stata confermata come la causa della loro morte.

• Alcune specie invasive di tortore eurasiatica nel 2016 registravano casi di encefalite e malattie renali e le indagini scientifiche avevano individuato come causa il paramyxovirus-1 del piccione, prima rilevazione del virus nelle tortore in California.

• Nel 2017, nella baia di San Francisco, in alcune specie di piccioni era stato rilevato un nuovo parassita.

• Nel 2016 e 2017 una grande quantità di fringuelli era affetta da casi di congiuntivite stagionale dovuta a infezione da batteri Mycoplasma.

Questo sistema, che utilizza tecnologie di machine learning, tecniche di riconoscimento del linguaggio naturale e modelli statistici per classificare i casi e stabilire i livelli di allerta, si dimostra dunque uno strumento prezioso, poco costoso ed efficiente da abbinare agli strumenti di sorveglianza utilizzati dalle agenzie statali per la fauna selvatica.

Il sistema è stato descritto nei dettagli in uno studio pubblicato oggi sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.

Nell’immagine un uccello marino curato dai ricercatori della UC Davis, l’immagine è dell’università californiana.

La mappa delle località in cui si sono registrati più casi di malattie e decessi di specie selvatiche in California.

Alessandra Apicella

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