Storie di Urban Farming, i progetti di una startup per Manila

Urban Greens è la startup che ha creato Ralph Becker dopo aver lavorato per anni in giro per il mondo con la Sony.

Nel marzo 2016 Becker lascia la multinazionale e si trasferisce nelle Filippine a Manila, la città natale di sua madre. Qui inizia a prendere forma un’idea, quella di rilanciare in modo innovativo l’agricoltura e di promuovere anche un nuovo modello di alimentazione sostenibile.

Le Filippine, grazie al loro clima e al suolo che permette di coltivare una vasta gamma di colture, hanno una solida tradizione agricola. Negli ultimi tempi, tuttavia, lo scenario si è trasformato. Metodi di coltivazione obsoleti, cambiamenti climatici e l’industrializzazione dei centri urbani stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura: non ci sono adeguati incentivi, chi continua ad occuparsene sta invecchiando e non c’è un ricambio generazionale. Uno scenario comune a tante altre geografie.

Le Filippine hanno abbondanza di frutta fresca ma importano la maggior parte delle verdure dagli Stati Uniti, dall’Europa, dalla Nuova Zelanda, dalla Cina. I costi dei prodotti freschi sono elevati per tutte le attività correlate – trasporto, stoccaggio e refrigerazione – come pure la loro impronta di carbonio: l’approvvigionamento è sempre meno sostenibile.

Becker inizia a coltivare ortaggi freschi nel suo appartamento nel centro di Manila, usando un sistema idroponico costruito ad hoc. Ne aveva visti tanti negli Stati Uniti e e in altre parti del mondo anche grazie ai suoi trascorsi lavorativi. Pubblica le sue esperienze sui social e riscuote grande interesse, si confronta con amici che lavorano nel mondo del Food e viene spronato a far diventare quell’hobby un vero progetto.

Manila si presta anche dal punto di vista urbano: gli spazi da riqualificare non mancano. Becker inizia a pensare a una specie di Airbnb di Urban Farming e così nell’ ottobre del 2016 nasce Urban Greens.

Il team di Becker progetta sistemi di coltivazione in ambiente chiuso e controllato, modulari e scalabili, in funzione degli spazi disponibili. Tutti i sistemi sono gestiti con la tecnologia dei sensori IoT, che consente al team di monitorare in remoto la crescita delle colture all’interno di ciascuna configurazione, fornendo manutenzione e assistenza solo quando necessario.

Finora Urban Greens ha creato sistemi in diversi edifici privati, in alcune scuole e anche nel museo nazionale della scienza, ma sta realizzando diversi progetti anche con alcune catene alberghiere di Manila. Le opportunità potrebbero comunque moltiplicarsi. In molte altre isole delle Filippine resort e hotel hanno problemi di approvvigionamento e le sue vertical farm sarebbero una soluzione pratica e sostenibile: si potrebbero coltivare localmente i prodotti offrendo qualità, freschezza e sicurezza garantiti, con i giusti ritorni economici.

Ma parallelamente alla realizzazione delle vertical farm Becker si sta impegnando per trasformare le abitudini alimentari della popolazione e per promuovere l’idea di un cibo sostenibile, accessibile a tutti. Organizza workshop, seminari e incontri e collabora anche con organizzazioni locali come il WWF delle Filippine con cui ha realizzato il progetto “The sustainable diner” che ha coinvolto anche protagonisti del mondo della ristorazione.

Ovviamente Urban Greens al momento rimane una startup che sta ancora mettendo a punto il suo modello di business, ma, una volta definito, si attiverà alla ricerca di investitori.  

Alessandra Apicella

1 Comment
  1. adoro queste storie di agricoltura urbana, mi piace l’idea di portare in un contesto urbanizzato pratiche agricole che vengono dalla notte dei tempi, seppur rivisitate secondo il progresso tecnologico attuale, alla faccia di chi non sa riconoscere che i tempi cambiano anche per l’agricoltura.

Leave a Reply

Your email address will not be published.