Vertical farm ed energia: la proposta di Schneider Electric e di Scale Microgrid Solutions

Malgrado diffidenze e scetticismi, le vertical farm si stanno affermando come una delle possibili soluzioni per produrre cibo in modo più sostenibile.

Le piante per crescere non hanno bisogno della luce solare, vivono in condizioni controllate, non dipendono dalle stagioni e non subiscono gli effetti del riscaldamento globale. Le rese sono abbondanti e certe, i consumi di acqua e le esigenze di terra sono molto ridotti. Coltivati così verdure e ortaggi non richiedono pesticidi o altre sostanze, arrivano appena raccolti ai consumatori senza fare lunghi viaggi. Le voci “trasporti e logistica” risultano quasi azzerate.

Ma c’è un fattore critico e non proprio sostenibile in questo tipo di agricoltura, a prescindere dai modelli di business adottati: le vertical farm richiedono molta energia.

Le luci funzionano quasi continuativamente e le strutture richiedono attrezzature HVAC impegnative, i consumi di energia ovviamente dipendono dalle dimensioni e dal tipo di struttura ma sono comunque elevati.

Tra chi crede che le vertical farm siano destinate a crescere c’è Schneider Electric, leader nella gestione e nell’automazione dell’energia, che ha unito le forze con la società che opera in Nord America Scale Microgrid Solutions per estendere il suo modello as a service proprio alle vertical farm. In base all’accordo, Scale finanzia, costruisce e mantiene una microgrid in loco, erogando l’energia necessaria alle strutture.

Secondo le due società questa formula consente alle startup che puntano sull’agricoltura indoor di far evolvere le loro attività in modo semplice e veloce, gestendo anche in modo ottimale il loro capitale. Le microgrid permettono infatti di modificare o potenziare facilmente le strutture, operazioni che richiedono generalmente mesi di lavori e investimenti e che potrebbero incontrare ostacoli anche in termini di capacità di rete, normative tecniche o ambientali. La generazione di elettricità in loco invece è una soluzione efficace, che assicura stabilità e continuità alle operazioni. È anche più sostenibile perché le microgrid si basano su una combinazione di energia solare e gas naturale.

Non solo, sempre secondo le due società. questo modello consente alle startup di calcolare i costi dei consumi energetici legati al loro sviluppo e dunque di costruire business plan più precisi, un fattore decisivo per conquistare gli investitori.

La proposta prevede moduli standardizzati, che comprendono un impianto solare termico sul tetto dell’edificio, un generatore di gas naturale e batterie agli ioni di litio; include anche l’utilizzo di EcoStruxure Microgrid Advisor, la piattaforma software in cloud di Schneider Electric che consente di monitorare, prevedere e ottimizzare le prestazioni dell’intero sistema. Ovviamente in caso di interruzione o inefficienze della rete pubblica il sistema funzionerà in “modalità isola” e garantirà la continuità delle operazioni. 

Schneider al momento ha già siglato accordi con Fifth Season e Bowery Farming, due startup che operano nel campo dell’agricoltura indoor. 

L’immagine è di Bowery Farming.

Alessandra Apicella

2 Comments
  1. …quando qualcosa di “idealmente” buono non ci si ferma di fronte ai problemi tecnologici, ma semplicemente man mano li si migliora ! e questa storia lo dimostra 🙂

Leave a Reply

Your email address will not be published.